2012-12-17 12:06:11

Sud Corea: la Chiesa chiede a conservatori e progressisti di essere al servizio dell’uomo


Gli insegnamenti sociali della Chiesa "sono la strada da seguire per costruire una società più giusta anche in campo politico. Le differenze sono costruttive se non vengono usate come armi da puntarsi addosso: i fedeli lo devono tenere sempre in mente". Lo scrive mons. Mattia Ri Iong-hoon - presidente della Commissione episcopale Giustizia e Pace e vescovo di Suwon - in un documento pubblicato in occasione della seconda Settimana per la dottrina sociale della Chiesa e ripreso dall'agenzia AsiaNews. Nel testo - intitolato "Tutte le ideologie dovrebbero basarsi sull'amore per gli esseri umani e per la comunità" - il vescovo sottolinea come la società coreana "sia reduce da confronti e conflitti in ogni area, che si verificano ancora oggi. Politica, economia, ambiente sono temi che le prossime elezioni presidenziali hanno riportato nel dibattito quotidiano e che dividono con forza la popolazione". Tuttavia, aggiunge, "le divisioni fra conservatori e progressisti sono naturali. Queste due fazioni si completano in maniera reciproca, ma devono imparare a vivere insieme: solo così avremo un vero sviluppo politico e sociale. La disputa deve però cambiare volto, non può più essere incentrata su egoismo e auto-referenzialità: bisogna partire da un pensiero ragionevole e camminare sul sentiero della speranza". Per mons. Ri "i fedeli, a qualunque parte politica appartengono, devono superare i conflitti ideologici e lavorare per una maggiore attuazione degli insegnamenti sociali della Chiesa. Sono questi che rivelano le verità immutabili della società e che spiegano le misure utili all'evangelizzazione. Al momento del voto, si dovrà eleggere dunque un presidente che come primo valore ha in mente il rispetto della dignità umana e il bene comune, un umile servitore del popolo". Le elezioni presidenziali sono previste domani. A contendersi i voti sono rimasti la conservatrice Park Geun-hye, figlia dell'ex dittatore militare della Corea del Sud e fautrice di una politica "dura" con Pyongyang, e Moon Jae-in, democratico e cattolico praticante, che predica invece un atteggiamento dialogico all'esterno e riformista rispetto alla situazione economica interna. (R.P.)







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