Siria. Ban Ki-moon "preoccupato per la continua e drammatica escalation di violenza"
In Siria proseguono gli scontri tra lealisti e rivoltosi. Oltre 40mila le persone
morte dall'inizio del conflitto, il 15 marzo 2011. Anche ieri si sono registrati bombardamenti
e combattimenti in varie aree del Paese, mentre si è levata la forte condanna del
Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che si è detto "preoccupato per la continua
e drammatica escalation di violenza". Marina Calculli:
La guerra civile
siriana ha finito per coinvolgere anche i palestinesi. Su Yarmouk, un campo a poco
più di due km da Damasco, ieri sono piovute le bombe del regime dopo che i ribelli
da sabato erano penetrati al suo interno. Da 12 giorni nel campo era esplosa una battaglia
tra palestinesi sostenitori e oppositori di Assad. Hamas e l’Autorità Nazionale Palestinese
hanno condannato unanimemente l’episodio definendolo un “crimine di guerra”. L’aviazione
del regime, inoltre, ha bombardato ieri anche Azaz, al confine nord con la Turchia,
provocando nuovo panico tra i rifugiati siriani oltre confine. Il vicepresidente Farouk
al-Charaa, silente quasi dall’inizio delle rivolte, sospettato di voler disertare,
ha dichiarato ieri al giornale libanese al-Akhbar che la Siria necessita di una soluzione
storica. Non si tratta di difendere un regime la l’esistenza stessa della Siria mentre
ogni giorno le violenze sul terreno allontanano qualsiasi opzione politica”. Mentre
l’emergenza umanitaria si aggrava, l’inverno sta diventando il nuovo nemico dei rifugiati
nei paesi vicini. E’ una crisi che colpisce in particolare i piccoli. Alcuni neonati
sono già morti per il freddo.