La Caritas in Abruzzo: inaugurata una scuola. La testimonianza di don Andrea La Regina
In Abruzzo a più di tre anni dal sisma dell’aprile del 2009 la ricostruzione procede
a rilento ma la Chiesa è in campo e non fa mancare il suo contributo. La Caritas Italiana
ha inaugurato ieri a Fontecchio, un piccolo comune della Provincia dell’Aquila, una
scuola primaria e dell’infanzia. Alla cerimonia era presente don Andrea La Regina,
responsabile dell'Ufficio Macroprogetti di Caritas Italiana. Alessandro Filippelli
lo ha intervistato:
R. - Noi fin
dall’inizio, dai giorni successivi al terremoto, abbiamo ritenuto di essere attenti
ai bambini, ai ragazzi perché erano quelli che, insieme agli anziani, avevano più
subito lo stress in seguito al grande terremoto del 2009. C’era bisogno di creare
per loro strutture sicure ma belle, capaci di farle tornare alla normalità, per dare
questo segno da parte della Chiesa italiana che fa scuole pubbliche statali, che vengono
donate ai comuni. Questa è la quarta scuola fatta nel territorio colpito dal sisma
del 2009, è importante sottolineare il primato dell’educare e delle strutture educative
che possano dare ai ragazzi la possibilità di ritornare non solo alla normalità ma
di vivere un momento felice, sereno. Questa è stata una scelta precisa ed è stata
resa possibile dal contributo raccolto nelle diocesi della Calabria e della Toscana.
D.
– Con l’inaugurazione di una nuova scuola il messaggio è chiaro, la rinascita di questa
regione passa anche per i bambini puntando sulla loro crescita e la loro formazione…
R.
- La scuola tende ad aggregare non solo i ragazzi ma tende ad aggregare gli abitanti
di un territorio per far sentire che la comunità ancora vive perché ancora può assicurare
un futuro educativo e un futuro di formazione ai ragazzi.
D. - Nel breve periodo
quali altri progetti di Caritas italiana contribuiranno alla ricostruzione del tessuto
comunitario?
R. – Ci sarà l’inaugurazione di tre centri della comunità nei
tre nuovi insediamenti fatti dopo il terremoto. Il centro comunitario non è solo il
luogo dove si celebra l’Eucaristia ma dove si fanno tutte le attività e dove ognuno
si sente non ospite ma si sente partecipe. E attraverso assemblee fatte nelle comunità
si riesce anche a far sì che tutte le attività della comunità possano essere svolte
in quella struttura che serve certamente anche come luogo della celebrazione, come
presenza dell’Eucaristia, ma essendo socio-pastorale e polifunzionale, c’è anche la
possibilità di metterla a disposizione per tutte le attività che coinvolgono una comunità
che riguardano i giovani, gli anziani, i piccoli e che diventa anche quello un luogo
aperto alla realtà del territorio.