2012-12-17 17:59:15

La Caritas in Abruzzo: inaugurata una scuola. La testimonianza di don Andrea La Regina


In Abruzzo a più di tre anni dal sisma dell’aprile del 2009 la ricostruzione procede a rilento ma la Chiesa è in campo e non fa mancare il suo contributo. La Caritas Italiana ha inaugurato ieri a Fontecchio, un piccolo comune della Provincia dell’Aquila, una scuola primaria e dell’infanzia. Alla cerimonia era presente don Andrea La Regina, responsabile dell'Ufficio Macroprogetti di Caritas Italiana. Alessandro Filippelli lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. - Noi fin dall’inizio, dai giorni successivi al terremoto, abbiamo ritenuto di essere attenti ai bambini, ai ragazzi perché erano quelli che, insieme agli anziani, avevano più subito lo stress in seguito al grande terremoto del 2009. C’era bisogno di creare per loro strutture sicure ma belle, capaci di farle tornare alla normalità, per dare questo segno da parte della Chiesa italiana che fa scuole pubbliche statali, che vengono donate ai comuni. Questa è la quarta scuola fatta nel territorio colpito dal sisma del 2009, è importante sottolineare il primato dell’educare e delle strutture educative che possano dare ai ragazzi la possibilità di ritornare non solo alla normalità ma di vivere un momento felice, sereno. Questa è stata una scelta precisa ed è stata resa possibile dal contributo raccolto nelle diocesi della Calabria e della Toscana.

D. – Con l’inaugurazione di una nuova scuola il messaggio è chiaro, la rinascita di questa regione passa anche per i bambini puntando sulla loro crescita e la loro formazione…

R. - La scuola tende ad aggregare non solo i ragazzi ma tende ad aggregare gli abitanti di un territorio per far sentire che la comunità ancora vive perché ancora può assicurare un futuro educativo e un futuro di formazione ai ragazzi.

D. - Nel breve periodo quali altri progetti di Caritas italiana contribuiranno alla ricostruzione del tessuto comunitario?

R. – Ci sarà l’inaugurazione di tre centri della comunità nei tre nuovi insediamenti fatti dopo il terremoto. Il centro comunitario non è solo il luogo dove si celebra l’Eucaristia ma dove si fanno tutte le attività e dove ognuno si sente non ospite ma si sente partecipe. E attraverso assemblee fatte nelle comunità si riesce anche a far sì che tutte le attività della comunità possano essere svolte in quella struttura che serve certamente anche come luogo della celebrazione, come presenza dell’Eucaristia, ma essendo socio-pastorale e polifunzionale, c’è anche la possibilità di metterla a disposizione per tutte le attività che coinvolgono una comunità che riguardano i giovani, gli anziani, i piccoli e che diventa anche quello un luogo aperto alla realtà del territorio.

Ultimo aggiornamento: 18 dicembre







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