2012-12-17 15:21:06

Crisi siriana. L'Iran per il cessate-il-fuoco. L'arrivo dell'inverno minaccia i bambini


Massima attenzione e totale riserbo alla Farnesina sul rapimento avvenuto oggi in Siria, di un ingegnere catanese, Mario Belluomo, 63 anni, e di due colleghi russi. Lavoravano in una acciaieria di Latakia. Sul fronte interno degli scontri tra lealisti e rivoltosi si registrano oggi almeno 70 vittime, una "escalation di violenza" che preoccupa il segretario generale dell’Onu Ban ki Moon. Emerge intanto un nuovo piano di pace dettato dall’Iran che comprende tra l’altro un cessate il fuoco sotto la supervisione ONU e soprattutto la revoca delle sanzioni internazionali contro Damasco.

In questo quadro, la situazione umanitaria è sempre più drammatica. Particolarmente colpiti dal conflitto siriano sono i bambini, che ora vivono anche l’emergenza freddo. Ne abbiamo parlato con Andrea Iacomini, portavoce di Unicef-Italia:RealAudioMP3

R. – Con l’arrivo dell’inverno, abbiamo accelerato i piani per aiutare i bambini e le famiglie, sia all’interno della Siria, sia per quelle che sono fuggite a causa della crisi nei Paesi vicini. L’inverno lo definiamo il "secondo killer" per questi bambini, perché loro hanno solo vestiti estivi e rischiano di morire assiderati. Drammatico è anche il sostentamento: mancano i servizi igienici, l’acqua e – lo ripeto ancora – anche i vestiti caldi sono di difficile reperimento e quindi i bambini, in questa situazione, sono ancora più fragili

D. – Voi lavorate anche nei campi profughi fuori dalla Siria: come state intervenendo?

R. – Stiamo sostituendo le tende, quelle in cui hanno dormito fino ad oggi, con tende a doppio strato con pavimenti rialzati. Tutto questo, per cercare di creare condizioni il più possibile vivibili in una situazione che è molto grave. Intanto, immaginiamo quanto sia difficile riuscire a sopravvivere giorno per giorno in città come Damasco ed Aleppo, all’interno della Siria, ormai completamente distrutte, con temperature che scendono anche sotto lo zero. E poi, anche le zone come la Turchia, la Giordania e l’Iraq sono tutte zone dove naturalmente l’inverno è molto rigido e dove questi bambini si trovano a dover fronteggiare un’emergenza umanitaria dovuta al freddo.

D. – Vi muovete anche all’interno della Siria: ma la situazione è tutt’altro che semplice…

R. – Non dimentichiamo che gran parte delle agenzie dell’Onu, compresa l’Unicef, si trovano a lavorare in situazione di personale molto ristretto, con le ong locali che naturalmente ci aiutano. Tuttavia, in un contesto bellico tutto si fa più complesso. Siamo molto preoccupati per l’escalation del conflitto: ormai, non si contano più i morti tra i bambini… Speriamo si giunga al più presto ad una soluzione.

D. – Avete dei dati? Quanti sono i bambini coinvolti che rischiano di morire?

R. - Non abbiamo un dato ufficiale. Posso soltanto dire – ed è un dato agghiacciante – che l’Osservatorio dei diritti umani siriano parla di oltre quattromila bambini morti. Per quanto riguarda i dati a nostra disposizione, ci sono 1,2 milioni di persone colpite dal conflitto: di queste, oltre la metà sono bambini. Speriamo quindi al più presto in una soluzione, perché ogni giorno ci sono più di duemila rifugiati che varcano i confini: la situazione è davvero complessa.







All the contents on this site are copyrighted ©.