Il Papa all’Angelus: prego per le vittime della “violenza insensata” nella scuola
americana
All’Angelus, il Papa ha espresso tutto il suo dolore per le vittime della “violenza
insensata” nella scuola di Newtown in Connecticut, nella quale hanno perso la vita
27 persone, di cui 20 bambini. Il Papa ha assicurato le sue preghiere, invocando la
benedizione del Signore per quanti sono stati colpiti da questa tragedia. Prima delle
parole sulla strage negli Usa, il Papa si era soffermato sulla figura di Giovanni
Battista. La conversione, ha detto, “comincia dall’onestà e dal rispetto degli altri”.
Ed ha esortato a non contrapporre giustizia e carità, “entrambe necessarie”. Il servizio
di Alessandro Gisotti:
Natale è vicino
e forse, anche per questo, la tragedia che ha sconvolto l’America appare ancora più
terribile. All’Angelus, il Papa afferma di essere stato “profondamente rattristato”
dalla notizia della “violenza insensata” che ha reciso la vita di così tanti bambini
in una scuola del Connecticut:
“I assure the families of the victims…” “Assicuro
la mia preghiera e vicinanza alle famiglie delle vittime, specialmente – ha detto
il Papa - a quelle che hanno perso un bambino”. E ha invocato il Dio della consolazione
affinché “possa toccare i loro cuori e dare sollievo al loro dolore”. Durante l’Avvento,
ha aggiunto, “dedichiamoci più ferventemente alla preghiera e ad azioni di pace”.
E ha concluso invocando “abbondanti benedizioni” del Signore a quanti “sono stati
colpiti da questa tragedia”. Prima delle parole sulla strage di Newtown, il Papa si
era soffermato sulla figura di Giovanni Battista, presentata dal Vangelo domenicale.
In particolare, Benedetto XVI ha rivolto la sua attenzione ai dialoghi del Battista
con la folla, i pubblicani e i soldati. Nel primo, ha osservato, si vede come la giustizia
debba essere animata dalla carità:
“La giustizia chiede di superare lo squilibrio
tra chi ha il superfluo e chi manca del necessario; la carità spinge ad essere attento
all’altro e ad andare incontro al suo bisogno, invece di trovare giustificazioni per
difendere i propri interessi. Giustizia e carità non si oppongono, ma sono entrambe
necessarie e si completano a vicenda”.
Ad alcuni pubblicani, cioè esattori
delle tasse, invece, Giovanni Battista chiede di “non esigere nulla di più di quanto
è stato fissato”:
“Il profeta, a nome di Dio, non chiede gesti eccezionali,
ma anzitutto il compimento onesto del proprio dovere. Il primo passo verso la vita
eterna è sempre l’osservanza dei comandamenti; in questo caso il settimo: ‘Non rubare’”
Quindi,
ai soldati, Giovanni chiede di non abusare del loro potere:
“Anche qui la
conversione comincia dall’onestà e dal rispetto degli altri: un’indicazione che vale
per tutti, specialmente per chi ha maggiori responsabilità”.
Al momento
dei saluti ai pellegrini, il Papa ha esortato in francese a vivere l’Anno della Fede
con rinnovata gioia in ogni ambito della nostra vita. Quindi, parlando in polacco,
ha salutato l’Opera Natalizia Aiuto ai Bambini ed ha auspicato che questa iniziativa
porti gioia nei cuori di molti bambini. Un saluto particolare, poi, lo ha rivolto
ai rappresentanti dell’agenzia di informazione religiosa Zenit. Il Papa non ha, infine,
mancato di rivolgere un appello in vista dell’incontro europeo della Comunità di Taizé
che si terrà a Roma, dal 28 dicembre al 2 gennaio prossimi:
“Ringrazio le
famiglie che, secondo la tradizione romana di accoglienza, si sono rese disponibili
ad ospitare questi giovani. Poiché, grazie a Dio, le richieste sono superiori alle
attese, rinnovo l’appello già rivolto nelle parrocchie, affinché altre famiglie, con
grande semplicità, possano fare questa bella esperienza di amicizia cristiana”.