2012-12-15 14:38:03

Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica


Nella terza Domenica di Avvento, la liturgia ci propone il passo del Vangelo in cui le folle interrogano Giovanni Battista, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Lui risponde:

«Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».

Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin, docente emerito di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:RealAudioMP3

Personaggi diversi pongono la stessa domanda. La gente, i pubblicani (cioè i funzionari delle tasse) e dei soldati chiedono: “Che cosa dobbiamo fare?”. Segno che Giovanni sapeva scuotere le coscienze e il suo appello ad un rinnovamento di vita trovava uditori disponibili. Ricevono tre risposte molto semplici e pratiche, forse anche troppo facili e senza molto impegno. Eppure se si cominciasse a donare anche solo una tunica, un pane a chi ne ha bisogno, se davvero ci fosse più legalità e onestà nelle cose concrete, meno violenza a bassa tensione, più solidarietà nei sacrifici da fare: il mondo già sarebbe altro e migliore. I grandi proclami e gli impegni solenni spesso diventano ipocrisie ufficiali, senza effetto. Però, anche questi gesti concreti, che già sarebbero una bella rivoluzione, visto come vanno le cose, non sono fine a se stessi. Sono segno di presa di coscienza del dover mettersi in gioco perché arriva Qualcuno che costringerà ad una verifica molto più profonda e decisiva: un battesimo nel fuoco e nello Spirito. Se avremo fatto pochi e semplici passi, avremo cominciato a dare stile nuovo ai rapporti sociali, ai nostri doveri, alle esigenze della solidarietà: anche così il mondo si illuminerà di novità.







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