Domani elezioni in Giappone: crisi economica in primo piano
In un clima di forte scetticismo si svolgono domani in Giappone le elezioni generali.
Probabile, secondo i sondaggi, un cambio della guardia alla guida del Paese nipponico.
Sullo sfondo dell’appuntamento elettorale, la crisi economica e la difficile ricostruzione
dopo il terremoto e lo tsunami del marzo 2011. Ci riferisce Stefano Vecchia:
Al momento il
Partito Democratico del primo ministro dimissionario Yoshihiko Noda è dato per perdente
contro il Partito Liberaldemocratico, per lungo tempo alla guida del Paese nel dopo
guerra e la cui leadership era stata interrotta soltanto tre anni fa. Se i sondaggi
venissero confermati questo non garantirebbe, tuttavia, stabilità al Paese - che si
avvia ad avere il settimo governo in sei anni - dato che, la camera dei consiglieri
resterà nelle mani dei democratici, con potere di veto sulle leggi, almeno fino alle
elezioni di metà 2013. Una ragione in più per accrescere lo scetticismo degli elettori
nipponici e la loro disaffezione verso la politica, che nei sondaggi si è tramutata
nel 40% di indecisi. Ad essere affrontata dai candidati in campagna elettorale - in
un Paese in affanno economico, rapido invecchiamento e con un incerto ruolo internazionale
- un’ampia serie di problemi, tra cui spiccano i temi economici, mentre si affaccia
una concreta contrazione economica dopo anni di deflazione; e ad essi collegati: la
ricostruzione post tsunami ed il futuro ruolo del nucleare dopo la chiusura dei reattori.