India: rientrata la salma di mons. Madtha, nunzio apostolico in Costa d’Avorio
“Per il nostro popolo, per i molti appartenenti ad altre religioni i fiori, l’incenso,
i salmi e l’Eucaristia saranno una testimonianza vivente del rispetto per il defunto,
nell’attesa della resurrezione del corpo e della nostra fede in Cristo risorto”. L’arcivescovo
di Mangalore, mons. Aloysus Paul D’Souza ha accolto con queste parole il rientro in
patria della salma di mons. Ambrose Madtha, nunzio apostolico in Costa d’Avorio scomparso
in un incidente stradale l’8 dicembre scorso. “I funerali di mons. Madtha mostreranno
a tutte le persone di buona volontà dello Stato del Karnataka che la resurrezione
di Gesù può illuminare l’esistenza umana: anche questa è nuova evangelizzazione” ha
proseguito l’arcivescovo, sottolineando come Belthangady, paese natale di mons. Madtha
dove domani verranno svolte le esequie, “in cui vivono migliaia di non cristiani e
cristiani di varie denominazioni, sarà a sua volta un messaggio che le persone non
sono nemiche tra di loro”. Il corpo del rappresentante vaticano è tornato in India
a bordo di un volo speciale organizzato dal governo ivoriano, che sarà presente al
funerale con una delegazione costituita dal ministro degli Affari esteri e il ministro
degli Affari sociali. Come riportato dall’agenzia AsiaNews, la Chiesa ivoriana parteciperà
al rito con la presenza del presidente della Conferenza episcopale, mons. Alexis Touabli
Youlo e l’arcivescovo di Abidjan, mons. Jean-Pierre Kutwa. L’arcivescovo indiano,
vittima di un incidente stradale mentre tornava dalle celebrazioni per l’Immacolata,
aveva 57 anni ed era stato ordinato sacerdote nel 1982. Nel 2008 aveva ricevuto l’incarico
di nunzio apostolico in Costa d’Avorio, divenendo una guida importante per i fedeli
del Paese che lo ricordano come un grande mediatore di pace, soprattutto durante la
crisi politica del 2010-2011. Mons. D’Souza ha chiuso il suo intervento con un messaggio
di speranza: “Anche se siamo devastati da questa tragica perdita di un amato figlio
del Karnataka, l’Anno della Fede ci incoraggi a richiamare una fede autentica, nel
mistero della Sua morte e della resurrezione”. (L.P.)