Siria: 150 mila fedeli sotto tiro nei villaggi della "Valle dei cristiani"
Circa 150 mila cristiani vivono nel terrore in oltre 40 villaggi della "Valle dei
Cristiani", nella Siria occidentale. La valle, storica roccaforte dei cristiani siriani,
in prevalenza greci-ortodossi, ha accolto nei mesi scorsi migliaia di rifugiati provenienti
da Homs e da altre province. Oggi i cristiani sono sotto il fuoco di milizie islamiste
che si sono stabilite nella fortezza crociata di "Krak des Chevaliers", eretta nel
secolo XI da un emiro musulmano, ricostruita dagli Ordini ospedalieri crociati e oggi
patrimonio dell‘Unesco. Lo riferisce l’agenzia Fides che, citando fonti locali, scrive
che “da giorni le milizie, dalla collina su cui sorge la fortezza, sparano senza sosta
colpi di mortaio contro i villaggi sottostanti. Nell‘area sono infatti state erette
delle barricate dall‘esercito regolare siriano, obiettivo dei militanti. I civili
cristiani, in questa prova di forza, sono ‘vittime collaterali’ che vengono colpite
senza alcuna cura. Nei giorni scorsi una pioggia di fuoco si è abbattuta sul villaggio
di Howache, distruggendo numerose case, provocando la morte di tre giovani cristiani,
ferendo molti civili. "I cristiani vogliono essere neutrali. Oggi la nostra valle
è assediata dalla violenza che ci disorienta e terrorizza” dice a Fides un sacerdote
locale che chiede ai belligeranti di "non colpire gratuitamente i civili, di rispettare
la neutralità dei cristiani”. Da Aleppo, una fonte missionaria dell'agenzia Misna
riferisce la situazione in una città ormai trasformata in un campo di battaglia dove
le bombe “non riconoscono tra un soldato, un combattente dell’opposizione e un bambino”
e dove le vittime sono soprattutto civili. “I feriti arrivano in continuazione qui
da noi, ma anche negli altri ospedali rimasti in funzione. In realtà molte strutture
non sono più agibili, non hanno materiale medico a disposizione, non hanno né luce
né acqua; noi riusciamo ancora a lavorare anche grazie a un generatore. I primi a
morire – aggiunge la fonte – sono i bambini. Sono loro i più vulnerabili, quelli che
non hanno le stesse difese di un adulto, la stessa forza per sopravvivere all’esplosione
di un ordigno, alla caduta di un muro, a una pallottola vagante. E qui ad Aleppo ormai
si muore anche di fame”. (R.P.)