2012-12-13 15:10:18

Mons. You Heung-sik: il missile di Pyongyang pagato dai nordcoreani che muoiono di fame


Il missile lanciato dalla Corea del Nord "l'hanno pagato i cittadini che muoiono di fame. La Chiesa cattolica è del tutto contraria alle provocazioni militari di Pyongyang, ma quello che personalmente mi fa soffrire è pensare a quante vite umane avrebbe potuto salvare il denaro che il regime del Nord ha scelto di sprecare per questo razzo". A parlare con l'agenzia AsiaNews è mons. Lazzaro You Heung-sik, vescovo di Daejeon e presidente della Commissione episcopale per la cura dei migranti. Il presule conosce molto bene la situazione della Corea del Nord: ha visitato spesso il Paese e segue una serie di progetti caritatevoli che puntano alla cooperazione economica e allo sviluppo dell'economia locale. E proprio da questo punto di vista, spiega, "il missile è un errore enorme. Quello che noi diciamo sempre alla nostra controparte è che, anche se si tratta di progetti scientifici, è comunque un enorme spreco di denaro. Devono dare da mangiare al popolo". Secondo alcune stime del governo sudcoreano, Pyongyang ha speso dagli anni '90 almeno 1,74 miliardi di dollari per il proprio programma missilistico. I numeri sono confermati dal regime stesso: il denaro speso per il lancio dell'Unha-3 avrebbe potuto comprare 5,8 milioni di tonnellate di granturco, sufficienti a sfamare 20 milioni di persone per 19 mesi. "La gente muore di fame - continua mons. You - e questo spreco di denaro è da folli. In ogni caso la Chiesa cattolica non si scoraggia: continuiamo con i nostri progetti e cerchiamo ogni strada per entrare nel Nord. La pazienza e il desiderio di aiutare i nostri fratelli sono armi più forti dei missili. Certo, in questo modo le cose peggioreranno ancora". L'Unha-3 ha colpito anche le elezioni presidenziali che si svolgeranno nel Sud il prossimo 19 dicembre. I due candidati rimasti - il democratico Moon e la conservatrice Park - hanno visioni opposte su come trattare con Pyongyang: "Moon è per il dialogo, mentre i conservatori sono sempre stati contrari in maniera feroce a una politica di confronto pacifico. Questa ultima provocazione cambia la situazione anche elettorale: tutti i votanti stanno calcolando chi è più utile e chi farà meglio nei confronti del regime". (R.P.)







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