2012-12-12 16:03:48

Varata riforma Forze armate. Vignarca: tagli sul personale, non alla spesa per le armi


Niente soldi per le armi: per protestare contro l’approvazione, ieri, della legge delega di revisione dello strumento militare, è scesa in piazza, davanti a Montecitorio, la società civile. Tavola della Pace, Sbilanciamoci e Rete Italiana per il Disarmo avevano invitato i deputati a non votare la legge delega che riduce il personale militare ma non la spesa per le armi. Francesca Sabatinelli ha intervistato Francesco Vignarca, di Rete Disarmo:RealAudioMP3

R. – In un momento difficile per tutto il Paese, quando si taglia sul sociale, sulla sanità, sul supporto per la disabilità, gli armamenti non vengono toccati. E questo non solo perché il budget per la Difesa aumenterà nei prossimi 2-3 anni, ma soprattutto perché con questa riforma anche per i prossimi 10-15 anni avremo sicuramente delle spese militari altissime. Secondo la riforma, qualsiasi taglio, qualsiasi risparmio sul personale delle Forze Armate – quindi persone che verranno mandate a casa e che non avranno quindi più il lavoro – dovrà rimanere in pancia al Ministero della Difesa stesso. Questo si trasforma in un’unica cosa: meno soldi per gli stipendi e più soldi per comprare armamenti e per farli funzionare!

D. – E’ tantissimo tempo che state cercando di arrivare a un compromesso, a una soluzione...

R. – Quando abbiamo iniziato questa campagna – in particolare sui cacciabombardieri F35, ma poi più in generale su tutte le spese militari – il tema non era per nulla sentito e si faceva fatica a porre l’attenzione dell’opinione pubblica o della politica. Oggi siamo in grado di interloquire con il Parlamento e soprattutto sentiamo che l’opinione pubblica capisce che spesso sono spese inutili. Perciò un risultato, quanto meno di sensibilizzazione, l’abbiamo colto. Quello che abbiamo chiesto - e sul quale purtroppo non ci si ascolta - è che anche il Parlamento si renda conto che il sentire dei cittadini e delle cittadine di Italia va in altra direzione e che la loro vera difesa, la loro vera sicurezza non è data dai cacciabombardieri che volano sula testa, ma dal rafforzamento del welfare, delle strutture che possono quindi rilanciare l’economia e rilanciare il lavoro. Questa è la vera difesa della vita delle persone oggi in Italia.

D. – Voi vi rivolgete a un Parlamento che ha una scadenza ormai veramente a breve: come procederete?

R. – Anche questo è un tasto su cui abbiamo cercato di fare leva. Non è possibile che il Parlamento in scadenza, ormai veramente agli sgoccioli, approvi una riforma di questo tipo, su questo tema, quando ha cose più strutturali e più importanti, come - ad esempio - la legge elettorale: noi andremo a votare con la legge elettorale vecchia, che tutti considerano assolutamente negativa, eppure non si è riusciti a trovare l’accordo e i tempi per discuterla. La riforma, invece, dello strumento militare che aumenta i soldi per le armi, quella si trova il tempo di discuterla! Anche questo è un elemento forte e un appello forte che abbiamo fatto al Parlamento come ultima spiaggia per non fare questa scelta. A questo punto noi continueremo a portare le nostre istanze anche in sede di campagna elettorale. Il nostro prossimo obiettivo è cercare di mantenere queste tematiche e queste problematiche sull’agenda politica, facendo in modo che tutte le forze politiche si impegnino per la prossima tornata elettorale e in particolare per la prossima legislatura a ragionare su questi temi e a fare scelte di segno diverso.







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