Progetto GreenAccord, le famiglie e i consumi ecosostenibili
Sono oltre 300 le famiglie coinvolte nel progetto “La Terra è casa tua”, promosso
dall’associazione GreenAccord Onlus, insieme alla diocesi di Napoli, alcune associazioni
familiari della Lombardia e in collaborazione con la Fondazione Cariplo, i cui i risultati
saranno presentati questa sera a Milano, nell’ambito di un convegno dedicato al beato
Giovanni Paolo II sul tema “L’amore per il Creato. A lezione da Wojtyla”. Obiettivo
dell’iniziativa è stato quello di verificare l’impronta ecologica, cioè il calcolo
dettagliato dei consumi di una famiglia nell’arco di un anno, per capire come evitare
gli sprechi per salvaguardare il pianeta. Marina Tomarro ha intervistato Andrea
Masullo, direttore scientifico di Greenaccord Onlus e responsabile della ricerca:
R. - Abbiamo
cercato di ricostruire uno spaccato rappresentativo. Abbiamo organizzato un gruppo
di circa 100 famiglie a Napoli, un secondo gruppo a Brescia e poi, come confronto,
abbiamo organizzato un gruppo composto da persone provenienti da diversi comuni, quali
Milano, Bergamo, Cremona, Varese. Abbiamo fatto un monitoraggio molto dettagliato
sui consumi e un invito a modificare, attraverso suggerimenti che abbiamo mandato,
i propri stili di vita. Poi abbiamo verificato i risultati, che sono stati veramente
sorprendenti anche per noi.
D. - In che modo questi gruppi familiari hanno
vissuto durante questo periodo?
R. - L’impegno è stato veramente molto grande,
perché i questionari che abbiamo mandato prevedevano una analisi dettagliata dei consumi
quotidiani, nell’arco di un intero mese. Devo dire che già questo ha portato a una
distinzione nel comportamento fra i tre gruppi. Il gruppo formato maggiormente in
ambito diocesano e quindi molto motivato come appartenenza alla Chiesa, ha dato una
risposta eccellente. Anche il gruppo di Brescia ha dato un’ottima risposta, però ha
cominciato un pochino a cedere sul secondo monitoraggio. Il gruppo Lombardia, già
inizialmente ha avuto una perdita di circa il 50 per cento delle adesioni. Questo
è già un risultato interessante e vuol dire che dove c’è un impegno della Chiesa locale
a veicolare questo messaggio, la risposta è straordinaria.
D. - In che modo
hanno modificato le proprie abitudini di vita?
R. - E’ stata - ad esempio -
ridotta la potenza elettrica impegnata nelle case, semplicemente prendendo le lampadine
a più basso consumo. Un altro impegno particolare e molto significativo è che ben
9.000 chilometri di percorsi e di trasporti che prima queste famiglie effettuavano
con i mezzi privati sono stati trasferiti al mezzo pubblico e ai mezzi più ecologici,
come la bicicletta. Poi, ci sono stati ben 257 spegnimenti degli stand-by. Ancora
nelle abitudini pratiche: abbiamo avuto, in campo alimentare, una riduzione di ben
250 chilogrammi di consumo di carne rossa al mese e una forte riduzione del consumo
di prodotti surgelati. Queste famiglie hanno preso sul serio la responsabilità individuale
rispetto alle grandi questioni globali: una responsabilità etica nei confronti del
resto del mondo, nei confronti delle generazioni future.
Al progetto ha collaborato
anche la Fondazione Cariplo. La vice presidente Mariella Enoc:
"La
Fondazione Cariplo ha avuto grande attenzione per questo aspetto, proprio perché per
salvaguardare il nostro territorio - e in termini più vasti, indubbiamente, la terra,
che appartiene a tutti - c’è bisogno di alcune azioni, anche molto concrete. Io credo
che in questo momento, in cui molte cose non possono più essere possedute, la riscoperta
della bellezza e di quello che ci sta intorno sarà anche una riconquista che noi dobbiamo
aiutare le famiglie a compiere. In particolare, educando i giovani a capire soprattutto
il valore anche economico dell’ambiente, così che possano ritornare a riappropriarsi
di quello che sta loro intorno in maniera più responsabile".