P. Lombardi sulla vicenda di Ma Daqin, ausiliare di Shangai: nessuna novità, ma situazione
clero è grave
“La Santa Sede non dispone in questo momento di informazioni diverse da quelle apparse
nei media”. Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, ha risposto
così verbalmente alle domande dei giornalisti che chiedevano notizie circa la situazione
del vescovo ausiliare di Shangai, mons. Thaddeus Ma Daqin, al quale – secondo quanto
riferito ieri da fonti di agenzia – sarebbe stata revocata la nomina dalle autorità
cinesi, dopo che già da tempo al presule erano stati comminati gli arresti domiciliari.
Il giorno della sua ordinazione, il 7 luglio scorso, mons. Ma Daqin aveva presentato
le dimissioni da membro dell'Associazione patriottica, l'organismo preposto al controllo
della Chiesa cinese da parte dello Stato.
Nella sua risposta ai giornalisti,
Padre Lombardi ha ricordato quanto autorevolmente asserito dal cardinale Filoni, che
in una recente intervista alla rivista Tripod circa la posizione della Santa Sede
aveva affermato: “La situazione permane grave. Alcuni vescovi e sacerdoti sono segregati
o privati della propria libertà, come recentemente è avvenuto nel caso del Vescovo
Ma Daqin di Shanghai per avere dichiarato la propria volontà di dedicarsi al ministero
pastorale a tempo pieno, deponendo incarichi che, fra l'altro, non sono neanche di
competenza di un Pastore. Il controllo sulle persone e sulle istituzioni si è acuito
e si ricorre sempre più facilmente a sessioni di indottrinamento e a pressioni. In
mancanza di libertà religiosa o in presenza di forti limiti, non tocca a tutta la
Chiesa difendere i legittimi diritti dei fedeli cinesi e primariamente alla Santa
Sede di dare voce a chi non ne ha?”.