Il presidente Napolitano sulla sanità: chi ha di più contribuisca maggiormente
Il Servizio sanitario nazionale vede l’Italia come uno dei Paesi “più avanzati”. Lo
ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo a Roma,
alla relazione sullo stato sanitario. Per il capo dello Stato non bisogna abbandonare
questa scelta di civiltà, anche se servono maggiori controlli sul privato. Ce ne parla
Alessandro Guarasci:
Le risorse
per la sanità sono in calo da anni, quindi si deve tagliare. Ma il presidente Giorgio
Napolitano fa notare che “bisogna non regredire, né abbandonare la scelta di civiltà
del sistema pubblico”:
“Chiedendo anche ai cittadini che sono in condizione
di dare maggiori contribuiti, di darli anche al finanziamento di un sistema sanitario
pubblico in larga misura, ma fondato anche sul privato”.
Il capo dello
Stato aggiunge che la sanità privata “deve sottostare a regole più severe e controlli
più oculati di quanto fatto per lungo tempo”. Il rapporto presentato oggi mette in
luce come il disavanzo totale in sanità nel 2011 sia ammontato a 1.7 miliardi di euro.
Gli ospedali sono passati da 638 del 2009 a 596 del 2011. Per il ministro della Salute,
Renato Balduzzi, il taglio dei posti letto varato dal governo non vuol dire
meno qualità:
“Quello che si vuol fare non è tagliare, ma riorganizzare
e ristrutturare: la qualità dei servizi non deve essere modificata, ma deve anzi essere
migliorata, mettendo meglio insieme l’ospedale, il territorio e il pronto soccorso.
Lo so che può essere difficile comprenderlo, però credo che nel nostro Paese ci siano
molte persone in grado di spiegarlo”.
Necessaria anche maggiore prevenzione.
Ad esempio sull’alimentazione: quattro italiani su dieci sono, infatti, in sovrappeso.