Compie 50 anni il progetto "Giusto tra le Nazioni". Dichiarazione dell'ambasciatore
Evrony
Il progetto “Giusti tra le Nazioni” compie 50 anni. L’evento viene celebrato nell’Ambasciata
d’Israele a Roma, in occasione della Festa ebraica di Chanukkà. Presenti alla cerimonia,
i presidenti di Camera e Senato del Parlamento italiano, Renato Schifani e Gianfranco
Fini. Il servizio di Roberta Gisotti:
Nel 1962, lo
Yad Vashem, l’Istituto per la memoria della Shoah, nato a Gerusalemme nel 1953, inaugurava
il “Viale dei Giusti”, dove tutt’oggi vengono piantati alberi in onore di quanti -
negli anni delle leggi razziali e delle deportazioni di massa nei campi di sterminio
nazisti - non esitarono a mettere a rischio la propria vita e sovente quella dei loro
cari per salvare gli ebrei dalle persecuzioni e dalla morte durante le persecuzioni
naziste. Eroi, per lungo tempo anonimi, che il progetto “Giusti tra le Nazioni” ha
posto in luce quale esempio per l’intera umanità, a riscatto di un periodo tanto buio
della storia moderna. Ma quale importanza riveste oggi la memoria dei fatti della
Shoah? Lo chiediamo all’Ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede, dott. Zion
Evrony:
“Ricordare la Shoah e trasmettere il ricordo alle generazioni
future è una sfida di grande importanza per far sì che l’orrore non si ripeta
mai più. Coltivare la memoria collettiva di un evento così traumatico e unico è una
necessità, perché con il trascorrere del tempo i sopravvissuti scompaiono e il ricordo
dei fatti potrebbe sbiadire”.