2012-12-10 15:35:05

Vescovi asiatici riuniti in Vietnam per rispondere alle sfide della secolarizzazione e della globalizzazione


“Rispondere alle sfide dell’Asia”. Questo il tema della decima Assemblea plenaria della Chiese asiatiche, apertasi ieri nella diocesi di Xuan Loc in Vietnam, per la prima volta ospitata in questo Paese, nel 40.mo di fondazione della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc). Un anniversario importante sottolineato dalla presenza di un inviato speciale del Papa nella persona di mons. Gaudencio B. Rosales, arcivescovo emerito di Manila. E c’è attesa per la cerimonia di chiusura nella cattedrale di Ho Chi Minh City. Il servizio di Roberta Gisotti.RealAudioMP3

Sono oggi 19 le Chiese nell’intero continente asiatico riunite nella Fabc, oltre a 9 associati, tre diocesi (Hong Kong e Macao in Cina e Novosibirsk in Russia) e sei Paesi (Kyrgyzstan, Tajikistan, Teurkmenistan, Uzbekistan, Mongolia e Nepal), che non hanno Conferenze episcopali. Una varietà immensa di popoli e Stati dove i cristiani vivono insieme a persone di molte religioni diverse, e i cattolici sono, in genere, una minoranza esigua. L’Assemblea in programma fino al 16 dicembre, presenta un calendario fitto di lavori, tra bilanci del passato, proiezioni sul futuro ed obiettivi di rilancio della missione della Chiesa in Asia per una nuova evangelizzazione. Presenti ai lavori un centinaio di delegati tra presidenti di Conferenze episcopali, teologi e leader di altre religioni. Al nostro microfono padre Bernardo Cervellera, direttore dell’agenzia AsiaNews: quale importanza riveste il fatto che sia il Vietnam per la prima volta ad ospitare la Plenaria dei vescovi asiatici?

R. – E’ un segno molto importante delle piccole aperture che stanno avvenendo in Vietnam, dal punto di vista della libertà religiosa. E’ anche un modo, per tutte le Chiese dell’Asia, di sostenere questa Chiesa che è stata perseguitata e che ha ancora diverse difficoltà. Il cardinale Jean-Baptiste Pham Minh Mân diceva, appunto, che per loro – per tutti i cattolici vietnamiti, per tutti i vescovi del Vietnam – questa presenza e questa solidarietà delle Chiese è una boccata d’ossigeno!

D. – Tra le sfide emergenti, non solo nei Paesi occidentali, ma anche nei Paesi asiatici, si dice sia la laicizzazione della società e la globalizzazione …

R. – Molto vero! In tutti questi decenni, l’Asia è stata al centro di un grande e vorticoso sviluppo economico; questo sviluppo economico è avvenuto secondo i canoni tecnici e globalizzanti dell’Occidente, e quindi atei alla fin fine, cioè secolarizzati. Questo ha portato molto urbanesimo, con famiglie sradicate e giovani sradicati andati in città, che si sono trovati soli, senza più il sostegno del loro villaggio, dei loro amici e delle loro comunità e quindi si sono persi, sia nelle loro religioni tradizionali – buddismo, induismo, taoismo – ma anche nella religione cattolica. Quindi, c’è un grande lavoro di evangelizzazione da fare per quanto riguarda questa secolarizzazione e per quanto riguarda la globalizzazione. Teniamo presente che la fame di lavoro, la voglia di ricchezza, i ritmi e gli impegni con tante ore di lavoro nel mondo portano proprio allo sfacelo della personalità, con immoralità e così via. Tutto questo, appunto, è una delle realtà che le Chiese dell’Asia stanno affrontando da tanto tempo.

D. – Ecco, le Chiese dell’Asia riunite: ci si confronta con un continente immenso, con davvero tanti popoli diversi e tante religioni diverse. Che cosa poi accomuna i membri di questa Federazione, che si riuniscono in Assemblea?

R. – La fede in Gesù Cristo è la cosa meravigliosa che permette a popoli diversi di lavorare insieme e di prendere a cuore l’uno i problemi dell’altro e cercare anche di sostenersi. Tutto questo, effettivamente, sta avvenendo perché i cattolici vietnamiti aiutano altre Chiese che non hanno vocazioni, perché loro hanno tante vocazioni; i cattolici indiani sostengono i cattolici nei Paesi musulmani, e così via. Cioè, c’è una grande comunione tra le Chiese in Asia, sostenuta proprio dalla fede in Gesù Cristo.

D. – La maggiore libertà che si respira in tanti più Paesi sta aiutando questa solidarietà?

R. – Certo: la maggiore libertà implica una maggiore capacità di movimento. Tra questi, ad esempio, grande testimone è la Chiesa della Corea che è una Chiesa vivacissima, piuttosto benestante dal punto di vista economico; ha missioni e dà aiuti in tutte le parti dell’Asia, oltre che in altre parti del mondo …







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