Giornata diritti umani. Papisca: i più violati, diritto alla vita, libertà religiosa
e diritti sociali
“I diritti umani appartengono a ciascuno di noi senza eccezioni”; non permettiamo
che “rimangano solo parole vuote in un documento scritto decine di anni fa”: è quanto
afferma il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, nel suo messaggio in occasione
dell’odierna Giornata Mondiale dei Diritti Umani, che si celebra nel 63.mo anniversario
della proclamazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Qual è oggi
l’attualità di questo documento? Giancarlo La Vella ne ha parlato con il prof.
Antonio Papisca, titolare della Cattedra Unesco in Diritti Umani, Democrazia e
Pace, all’Università di Padova:
R. – Con la
Dichiarazione Universale inizia una nuova era: abbiamo un nuovo diritto internazionale
che si fonda sul principio del rispetto della eguale dignità di tutti i membri della
famiglia umana. E quindi gli ispiratori del testo della Dichiarazione Universale hanno
reso un servizio all’umanità di cui continueremo a beneficiare negli anni, nei decenni,
nei secoli futuri.
D. – Tra i vari aspetti messi in evidenza nel messaggio
per questa Giornata dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, c’è quello del
diritto di espressione troppo spesso negato …
R. – Certamente, la Dichiarazione
Universale proclama il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
Qui siamo – se posso esprimermi così – nel sancta sanctorum dei diritti umani.
Certamente, oggi è violata la libertà di espressione ma è ampiamente violata – tragicamente
violata – la libertà religiosa: la libertà religiosa è un elemento identitario delle
persone che credono. Ma in questo momento le violazioni si estendono ad altre categorie,
sempre dei diritti fondamentali. Sono in grande sofferenza i diritti sociali ed economici
per via delle crisi economiche e finanziarie che si succedono a cascata; poi, sono
ampiamente violati il diritto al lavoro, il diritto alla salute, il diritto all’educazione,
il diritto al cibo … In questo momento, c’è grande preoccupazione anche per questi
diritti fondamentali che sono interdipendenti e indivisibili rispetto agli stessi
diritti civili e politici. E quindi, è il momento di tenere gli occhi ben aperti sul
principio dell’interdipendenza e indivisibilità di tutti i diritti umani. Quando noi
diciamo dignità umana, noi ci riferiamo ad un valore supremo che si incarna
nella vita delle persone: il diritto internazionale dei diritti umani è il diritto
della vita per la vita ed è il diritto per la pace. Agli Stati incombe il diritto-dovere
di fare la pace.
D. – E’ sempre vero che democrazia e tutela dei diritti umani
vanno avanti di pari passo...
R. – Intanto, il diritto di elettorato attivo
e passivo è un diritto fondamentale. Certamente, bisogna chiedersi se la maggioranza
che si esprime con la democrazia aritmetica – cioè 50+1 – contiene la parte più sana
della società. Cioè, in un’epoca in cui i mass media possono anche distruggere coscienze,
comunque plagiano le menti, si pone veramente un problema per la libera espressione
della volontà popolare. La volontà popolare dev’essere anche bene informata e chiaramente
illuminata, anche dall’etica dei valori universali.