"Why Poverty?". In Australia una difficile convivenza tra ricchi e poveri
Nel quadro della Campagna dell'EBU "Why Poverty?" (Perchè la Povertà?) continua la
nostra inchiesta sulla povertà e l'aiuto della Chiesa per i poveri. Una povertà che
non risparmia neppure un Paese ricco come l’Australia. E’ una condizione che riguarda
soprattutto la minoranza aborigena e secondo gli ultimi dati dell’Australian Bureau
of Statistic coloro che vivono in situazioni di disagio estremo sono circa 2,2 milioni.
Ma per gli aborigeni si tratta anche di un profondo disagio sociale che ha radici
nel passato. Ce ne parla nel servizio Alessandro Filippelli:
Sono più di
mezzo milione e costituiscono il 2,7% della popolazione. Il dramma vissuto dagli aborigeni
è un tema molto sentito in Australia, una nazione ricca, ma non esente dalla povertà.
Sara Gagliardo, una giovane insegnante di 22 anni, prossima alla laurea, vive
in Australia dal 1991 e dedica parte della sua vita ai ragazzi aborigeni:
“Sono
qui in Australia in missione: siamo stati inviati come "Famiglia in missione" da Giovanni
Paolo II, con le Comunità neocatecumenali. Sono specializzata nelle culture e lingue
aborigene. In Australia, fondamentalmente la povertà non è una povertà fisica, perché
il governo continua a offrire tantissimi soldi agli aborigeni per aiutarli. Per capire
la povertà che vivono gli aborigeni, dobbiamo tornare all’inizio della loro storia”.
Alla fine del ‘700, quando gli inglesi giunsero in Australia, gli aborigeni
conobbero il dramma della perdita di speranze, di valori e di libertà. Poi, tra il
1910 e il 1970, lo Stato sequestrò oltre 100 mila bambini aborigeni, affidandoli ad
altre famiglie bianche, spesso a migliaia di chilometri di distanza, con il pretesto
di offrir loro una vita migliore.
“Quando Madre Teresa è venuta in Australia,
ha detto: ‘Sembra che gli aborigeni abbiano perso la loro dignità, a causa delle loro
ferite!’”.
Gli aborigeni rivendicano maggiori diritti, con l’obiettivo
di integrarsi in una delle società più avanzate e dinamiche del mondo, ma ancora oggi
vivono emarginati e colpiti da disoccupazione, alcoolismo e malattie. Entro il 2013
si dovrebbe tenere un referendum per inserire nella Costituzione australiana un riferimento
alle popolazioni indigene, ma l’integrazione rimane ancora una ferita aperta.