2012-12-06 12:43:55

Jrs Europa: fermare i rimpatri forzati in Marocco e Algeria


“In Marocco e Algeria stanno aumentando i rimpatri forzati e le violazioni dei diritti umani dei migranti”: è la forte denuncia all’Unione europea contenuta nel rapporto, presentato ieri a Bruxelles, del Jesuit Refugee Service Europa. “La mancanza di una legge sull‘asilo in entrambi i Paesi - si legge nel rapporto ripreso dall'agenzia Sir - non permette ai migranti forzati di accedere allo status di rifugiato. Continua l‘abuso dei diritti dei migranti anche perché l‘Unione europea, troppo spesso, si gira a guardare dall‘altra parte”. "Per anni l‘Ue ha chiesto al Marocco di rimandare indietro i migranti senza garantire alcun tipo di procedura per identificare le persone che hanno bisogno di protezione umanitaria - spiega Andrew Galea Debono, di Jrs Europa -. In Algeria, dove molti migranti rimangono intrappolati senza protezione, molti sono costretti a chiedere l‘elemosina per strada e a vivere in edifici abbandonati”. Nel rapporto è raccontata la storia straziante di Armel, 37 anni, camerunese: nuotava di notte a due km dalla costa del Marocco, vicino all‘enclave spagnola di Ceuta, tirando con sé un grosso pneumatico con una donna incinta. Erano ancora lontani dalla riva quando il pneumatico si è forato e la donna ha perso conoscenza. Una imbarcazione della Guardia Civil spagnola, invece di aiutarli, li ha gettati di nuovo in mare. Sono stati salvati dalla polizia marocchina, ma la donna ha perso il bambino. Galea Debono ha parlato con molti migranti, più volte espulsi verso il deserto sia dal Marocco, sia dall’Algeria, senza verificare se abbiano diritto o meno allo status di rifugiato. “Anche quelli con visto legale - denuncia - sono stati espulsi alla frontiera solo per il colore della loro pelle”. Alcune Ong marocchine hanno detto a Jrs Europa che le deportazioni sono notevolmente aumentate dall‘inizio del 2012. "Spesso ai migranti vengono sottratti i telefoni cellulari, privandoli così della possibilità di comunicare con le famiglie - racconta Galea Debono -. Nel frattempo, bande locali e persino agenti di polizia approfittano dei migranti vulnerabili rimasti bloccati su entrambi i lati del confine marocchino-algerino". Per questo Jrs Europa chiede all‘Ue e ai suoi Stati membri di “interrompere i rimpatri forzati” e garantire l‘accesso alle procedure umanitarie per la protezione dei diritti umani dei migranti, che dovrebbero essere “prioritarie rispetto a tutti gli accordi bilaterali con il Marocco e l‘Algeria”. "E’ chiaro che né l‘Algeria né il Marocco possono essere considerati un luogo sicuro per i migranti in cerca di protezione", afferma Stefan Kessler, di Jrs Europa: invece di scaricare su altri le responsabilità, sottolinea, “l’Europa dovrebbe dare l’esempio e dimostrare, nei rapporti con i Paesi terzi, che i diritti umani sono un elemento non negoziabile”. (R.P.)

Ultimo aggiornamento: 7 dicembre 2012







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