2012-12-06 08:58:08

Filippine: i vescovi chiedono più tempo per la discussione della Legge sulla Salute Riproduttiva


Continua nelle Filippine il braccio di ferro sulla Legge sulla Salute Riproduttiva” (“RH Bill”), il provvedimento che vuole introdurre nel Paese misure come la contraccezione artificiale, l’educazione sessuale, la pianificazione familiare e metodi di controllo delle nascite senza escludere l’aborto. Dopo l’invito rivolto nei giorni scorsi dal Presidente Benigno Aquino ai membri della Camera dei Rappresentanti della sua coalizione politica a far passare la legge in tempi brevi, l’arcidiocesi di Manila ha diffuso un appello di segno opposto, esortando i parlamentari “a lasciare ampio tempo alle deliberazioni e al discernimento e a non affrettare indebitamente i tempi”. La nota, firmata tra gli altri dall’arcivescovo della capitale, card. Luis Antonio Tagle e ripresa dall’agenzia Ucan chiede inoltre “un processo decisionale trasparente con il voto nominale e il rispetto delle diversità di opinione”. Intanto, mons. Gabriel Reyes, presidente della Commissione episcopale per la amiglia e la vita ha reiterato l’appello ai parlamentari contrari al provvedimento a presenziare alle sedute e a votare contro. Il presule ha confermato peraltro che sui numeri non c’è ancora certezza e che la Chiesa continua a pregare affinché i parlamentari contrari siano più numerosi di quelli a favore. Il Presidente Aquino, da parte sua, non ha fatto mistero dei suoi orientamenti personali, premendo per un’accelerazione dell’iter parlamentare per la sua approvazione. Il presidente del Senato Juan Ponce-Enrile, ha replicato che le pressioni del Capo dello Stato non avranno seguito poiché, secondo le procedure vigenti, la legge deve passare per tre volte all’esame dell’Assemblea prima di essere votata, tanto più che si tratta di un tema molto delicato. (L.Z.)







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