Appello dei patriarchi del Medio Oriente ai musulmani: libertà e uguaglianza per i
concittadini cristiani
La seconda Assemblea dei patriarchi e dei vescovi cattolici del Medio Oriente si è
conclusa mercoledì sera ad Harissa, con l'approvazione di due documenti in cui si
condensa la sollecitudine pastorale dei Capi delle Chiese cattoliche davanti alle
urgenze, anche politiche, sociali e umanitarie, vissute dai Paesi arabi nel tempo
presente. Il primo documento, lungo e articolato, offre suggerimenti e indicazioni
concrete per mettere in pratica in tutte le dimensioni della vita individuale e comunitaria,
gli insegnamenti contenuti in "Ecclesia in Medio Oriente", l'Esortazione apostolica
post-sinodale che Benedetto XVI ha consegnato ai vescovi della regione e alle loro
Chiese durante il suo recente viaggio in Libano. Secondo le informazioni raccolte
dall'agenzia Fides, il secondo documento sottoscritto dai partecipanti all'Assemblea
di Harissa è un appello alla comunità internazionale e a tutti gli uomini di buona
volontà concentrato intorno a tre punti fondamentali. I patriarchi e i vescovi cattolici
del Medio Oriente sottolineano in primis l'urgenza di trovare finalmente una “soluzione
giusta e pacifica alla questione palestinese”, indicata come punto d'origine di tutti
i conflitti mediorientali. Il secondo punto è un accorato richiamo a fare di tutto
per porre fine ai conflitti e alle violenze che stravolgono la vita dei popoli della
regione, ponendo in atto cammini di riconciliazione e di pace che garantiscano a tutti
la libertà e la tutela della propria dignità umana. L'appello fa riferimento esplicito
alla situazione della Siria martoriata. Il terzo punto si concentra sulla condizione
dei cristiani nelle terre mediorientali. I capi delle Chiese sono sollecitati a intensificare
la loro comunione e la piena collaborazione per favorire la permanenza e la continuità
della presenza autoctona, attiva e efficace, dei cristiani nelle società arabe. L'appello
su questo punto si rivolge anche ai musulmani, chiamati a concorrere alla tutela dei
pieni diritti dei loro connazionali cristiani, nel riconoscimento di una comune e
condivisa cittadinanza. I partecipanti all'Assemblea di Harissa hanno espresso il
loro unanime cordoglio per la morte di Ignatius IV Hazim, Patriarca greco-ortodosso
di Antiochia e di tutto l'Oriente, spentosi nell'ospedale Saint Georges di Beirut
all'età di 91 anni. Il cardinale Bechara Boutros Rai, patriarca di Antiochia dei maroniti,
a nome di tutti i patriarchi e i vescovi cattolici presenti ad Harissa ha reso omaggio
alla grande “saggezza e dedizione” con cui il patriarca Hazim ha guidato per 33 anni
la sua Chiesa. (R.P.)