L'Europa a confronto contro la povertà. Barroso: la crisi ha prodotto sfaceli
La crisi economia che dal 2008 attanaglia l’Europa ha prodotto sfaceli, dal punto
di vista della crescita, dell’occupazione, ma anche sul fronte della fiducia nei confronti
delle Istituzioni europee. A denunciarlo è il presidente della Commissione Ue, Barroso,
che aprendo la convention sulla Piattaforma contro la povertà e l’esclusione sociale,
a Bruxelles, lancia un vero e proprio grido d’allarme, per una situazione che rischia
di sfuggire di mano, se non si trovano soluzioni adeguate. Da Bruxelles, ci riferisce
il nostro inviato Salvatore Sabatino:
Barroso è preoccupato
ed è chiaro quando dice che il livello centrale – quello di Bruxelles – e quello periferico
– quello dei singoli Paesi, devono agire insieme; perché solo se si lavora in maniera
unitaria si può combattere la crisi. A fargli eco il presidente del Consiglio Europeo,
Van Rompuy, che sottolinea la necessità di “ridare dignità ad ogni singolo cittadino
europeo”; e questo può avvenire solo attraverso buone politiche di sviluppo, che passano
attraverso il lavoro e la solidarietà. “Devono essere i Paesi con le spalle grosse
– afferma Van Rompuy – a dare una mano a quelli deboli”. Messaggio fortemente sociale,
che rafforza la denuncia portata sul palco dal ministro del lavoro cipriota, la signora
Charalambous, che ha gridato forte il proprio dissenso nei confronti dell’austerity,
“produce ulteriore povertà e strangola i cittadini”.
Ma attraverso quali azioni
è possibile sconfiggere la povertà? Il nostro inviato a Bruxelles, Salvatore Sabatino,
lo ha chiesto a Isabelle Durant, vice-presidente del Parlamento Europeo:
R. – I think
the first condition, if you want to fight against poverty, … Credo che la prima
condizione per la lotta alla povertà sia smetterla con questa politica dell’austerità,
stupida e totalmente contraddittoria. Questa è la prima condizione che dobbiamo accettare:
l’austerità non è la soluzione. Sicuramente, dobbiamo cambiare e risolvere
i problemi dei nostri debiti a livello nazionale, ma non è possibile mantenere questa
politica di austerità così rigida: non è sufficiente, non è la risposta giusta al
problema della povertà. La seconda considerazione è che è necessario supportare i
programmi nei budget dell’Unione Europea. Infatti, il rifiuto concettuale di un budget
unitario europeo è una contraddizione: si vuole ottenere una riduzione del numero
dei poveri, ma si difende un budget senza sbocco e senza denaro per aiutare e sostenere
tutti i poveri …
D. – I numeri che lei ha fornito sui poveri in Europa sono
veramente terribili …
R. – Absolutely! On fourth of European citizens are in
difficult condition, … Assolutamente! Un quarto dei cittadini europei si trova
in difficoltà, che non significa povertà totale, ma che comunque vivono in una situazione
di precarietà e di grandi difficoltà. 42 milioni di persone vivono in condizioni veramente
molto difficili: non hanno denaro per pagare l’affitto, né il cibo, né ogni altra
necessità materiale. Questo significa che dobbiamo aiutare queste persone, ma non
dobbiamo soltanto aiutarle ma anche emanciparle e dar loro la possibilità di essere
indipendenti ed avere un’entrata che consenta loro di vivere dignitosamente.