Doha: per il riscaldamento globale allarme nel mondo arabo
I Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente pagheranno un alto tributo al riscaldamento
globale, con effetti devastanti dall’agricoltura al turismo, se le tendenze attuali
non saranno invertite. A lanciare l’allarme da Doha, dove è in corso la Conferenza
dell’Onu sul clima (Cop 18), è la Banca Mondiale con un rapporto che mette in luce
le gravi ripercussioni che i cambiamenti climatici potrebbero avere su una delle zone
più desertiche del mondo. In particolare, gli esperti prevedono un aumento di tre
gradi delle temperatura media entro il 2015 con temperature notturne di sei gradi
più alte rispetto ad oggi e condizioni termiche “senza precedenti” per le popolazioni
locali. Le piogge, in una regione che dispone delle minori quantità al mondo di acqua
dolce, saranno sempre più scarse e di conseguenza le fonti idriche meno disponibili.
Questo, in relazione ad una crescita costante della popolazione, potrebbe portare
a grandi difficoltà anche solo per l’irrigazione dei campi coltivati necessari a sfamare
la cittadinanza. Il rapporto considera che le riserve d’acqua dolce derivanti dalle
piogge, entro il 2050, dovrebbero diminuire del 10% a fronte di un aumento della richiesta
pari al 60%. Le conseguenze “minacciano i pilastri essenziali per lo sviluppo” sottolinea
la Banca Mondiale, sottolineando ancora che oltre alla scarsità d’acqua i coltivatori
– o comunque le persone la cui vita è legata all’agricoltura e che nel mondo arabo
rappresentano il 40% della popolazione – dovranno confrontarsi con l’apparizione di
insetti più resistenti e terreni meno fertili. Anche il turismo che oggi porta nelle
casse della regione circa 50 miliardi di dollari, potrebbe subire un tracollo a causa
dell’aumento eccessivo delle temperature. “È giunto il momento di prendere delle misure
a livello regionale e nazionale – ha avvertito Inger Andersen, vicepresidente della
regione Mena (Medio Oriente e Nord Africa ) della Banca Mondiale. In particolare governi
dovrebbero promuovere una gestione iù efficace dei terreni agricoli, finanziare la
ricerca sulle colture resistenti alla siccità e investire nelle tecnologie per il
riutilizzo delle acque usate. (R.P.)