Francia: i religiosi rispondono al ministro Duflot su emergenza senza fissa dimora
Pronta ma garbata la risposta del presidente della Conferenza dei religiosi e delle
religiose di Francia (Corref) alla polemica innescata dal ministro dell’alloggio,
Cécile Duflot, che sulle pagine del quotidiano Le Parisien ha annunciato che avrebbe
scritto una lettera all’arcivescovo di Parigi. Scopo della missiva, chiedere al card.
André Vingt-Trois di aprire le chiese e gli istituti religiosi vuoti della città per
metterli a disposizione dei senza fissa dimora in questo periodo di inverno estremamente
rigido. In attesa di una risposa dalla arcidiocesi parigina, ieri in un comunicato
stampa, fr. Jean-Pierre Longeat, presidente del Corref, ha risposto alle osservazioni
del ministro dettate dalle notti passate all’addiaccio da centinaia di senza fissa
dimora a Parigi: “I religiosi e le religiose non possono restare insensibili a tali
situazioni. Per alcune congregazioni, ciò fa parte anche del carisma del loro fondatore.
Siamo profondamente convinti che il rinnovamento della vita sociale passa attraverso
l’attenzione ai più poveri”. “Non tutti gli istituti religiosi possono avere la stessa
attenzione ma molti vi accordano tempo e vi consacrano spazi”. E nel comunicato il
religioso elenca l’impegno con cui “le Congregazioni e i monasteri si spendono per
questa priorità mostrandosi spesso coraggiosi nelle loro risposte”. Nella lista compaiono
le Figlie della carità che a Parigi destinano 3 luoghi di accoglienza per le persone
senza dimora. Le sorelle di San Carlo mettono gratuitamente a disposizione un immobile
in Rue Lafayette per ospitare donne sole con bambini. E ancora le Piccole Sorelle
dei Poveri con il loro servizio alle persone anziane e malate; le religiose Missionarie
della carità che offrono pasti e cure mediche, i domenicani e le benedettine che operano
in collegamento con il Secours Catholique. “Molti altri esempi - scrive fr. Longeat
- potrebbero essere citati e noi sappiamo che tanto resta certamente da fare; le Congregazioni
nel sono ben coscienti ma ciò non induce ad abbassare le braccia davanti ad un fronte
che esse stimano di primaria importanza”. (R.P.)