Sempre alta la tensione politica in Egitto, scatenata dalla svolta autoritaria imposta
dal presidente Morsi. Dopo il muro contro muro tra capo dello Stato e l’alta magistratura
egiziana, che si è rifiutata di ratificare la nuova Costituzione. E, dopo le manifestazioni
a favore del presidente, oggi grande dimostrazione al Cairo di tutte le opposizioni.
Dalla capitale, Marina Calculli:
Una gigantesca
marcia è attesa oggi al Cairo di fronte al Palazzo presidenziale di Heliopolis, in
concomitanza con una manifestazione a piazza Tahrir. I partiti di opposizione e i
gruppi rivoluzionari promettono che la protesta contro la bozza costituzionale, che
sarà sottoposta a referendum il 15 dicembre, continuerà ad oltranza se non vi sarà
un passo indietro da parte del presidente Morsi. Secondo i laici ed i liberali, l’Assemblea
costituente illegittima ha prodotto una Costituzione distorta, senza la partecipazione
di donne, cristiani, lavoratori e intellettuali. E il governo dichiara di portare
rispetto verso i manifestanti, ma intanto Piazza Tahrir ha l’aspetto di un cortile
blindato. Le vie che vi convergono sono state infatti bloccate da muri di pietra e
filo spinato. Continua anche la protesta dei giudici i quali non hanno approvato il
decreto temporaneo del 23 novembre con cui Morsi si è arrogato più poteri. Anche la
stampa fa sentire la sua voce accanto ai liberali: oggi diverse testate non usciranno,
televisioni e siti web sono stati oscurati. E’ un braccio di ferro che si preannuncia
destinato a durare a lungo.