2012-12-03 13:58:13

Filippine: la Chiesa si oppone con preghiera e digiuno alla Legge per la salute riproduttiva


Entra nel vivo nelle Filippine la lotta politica per la “Legge sulla Salute Riproduttiva” (“Reproductive Health Bill”), il documento che intende introdurre nel Paese misure come l’aborto, la contraccezione artificiale, l’educazione sessuale, metodi di controllo delle nascite e pianificazione familiare. La legge, pienamente appoggiata dall’attuale presidente Benigno Aquino, da oltre due anni ha trovato la ferma opposizione della Chiesa cattolica e dei gruppi pro-life che definiscono il provvedimento “anti-vita”, affermando che “contraddice le protezioni per la vita e la famiglia esistenti nella Costituzione delle Filippine”. Il Presidente Aquino ieri ha invitato i membri della Camera dei Rappresentanti, appartenenti alla sua coalizione politica, a far passare la legge in tempi brevi, anche in una settimana. Juan Ponce-Enrile, presidente del Senato, l’altro ramo del Parlamento, ha risposto che le pressioni di Aquino non avranno seguito poichè, secondo le procedure vigenti, la legge deve passare per tre volte all’esame dell’Assemblea prima di essere votata, tantopiù perchè si tratta di un tema molto delicato. Secondo fonti dell'agenzia Fides, Aquino punta a far approvare la legge prima della scadenza del suo mandato (nel 2016), lasciando in eredità al Paese l’accordo di pace nelle Filippine Sud e una legge molto importante su temi etici, come appunto il “Reproductive Health Bill”. La Chiesa cattolica, in questo frangente, ha invitato tutti i fedeli a usare “le armi della preghiera e del digiuno contro il provvedimento”. In una nota inviata a Fides, mons. Gabriel Reyes, vescovo di Antipolo e presidente della “Commissione per la famiglia e per la vita” della Conferenza episcopale delle Filippine, annuncia che i cristiani “pregheranno e digiuneranno a partire da oggi e nei giorni successivi perché i nostri legislatori non approvino il disegno di legge”. “Chiediamo a Dio di proteggere la vita, la famiglia, il matrimonio e la gioventù nel nostro Paese” afferma il vescovo. I vescovi chiedono anche che, in caso di votazione in Parlamento, si utilizzi la procedura di voto “aperta e nominale” e non il voto segreto, in modo che “i cittadini sappiano come hanno votato i loro rappresentanti”. Il cattolico Rene Bullecer, direttore del movimento pro-vita “Human Life International” nelle Filippine, riferisce a Fides che “la mobilitazione contro questa legge andrà avanti a tutti i livelli: politico, sociale, culturale e spirituale, tramite veglie di preghiera in tutte le diocesi”. (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.