2012-12-03 12:52:04

Benedetto XVI ai seminaristi del Collegio Inglese: la fede di pochi può incendiare il mondo


Bastano poche persone con una fede solida per diffondere il Vangelo “a macchia d’olio” nel mondo. Lo ha affermato Benedetto XVI nell’udienza ai responsabili e ai seminaristi del Venerabile Collegio Inglese di Roma, ricevuti ieri mattina in udienza in Vaticano. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

Un discorso di “fuoco”, quello di Benedetto XVI, perché è questo l’elemento che il Papa chiede di riaccendere nella società. Un fuoco di fede, e non importano tanto i numeri quanto il vigore di chi lo accende. Davanti ai 70 membri del Collegio Inglese riuniti in Sala Clementina, Benedetto XVI parte dalla storia, antica di 650 anni, dell’istituzione, che vanta predecessori come San Bonifacio, l’evangelizzatore della Germania, e prima ancora Papa Gregorio Magno che, rammenta, inviò Agostino di Canterbury “a piantare i semi della fede sul suolo anglosassone”. Sei secoli e oltre di “storia di fede e martirio”, ha osservato, hanno reso evidente una verità:

“Those who have truly encountered Christ…
Coloro che hanno veramente incontrato Cristo non sono in grado di mantenere il silenzio su di lui. (…). San Bonifacio, Sant'Agostino di Canterbury, San Francesco Saverio, la cui festa celebriamo oggi, e tanti altri santi missionari ci mostrano come un profondo amore per il Signore suscita un profondo desiderio di portare gli altri a conoscerLo”.

E in che modo testimoniare Cristo? “Piuttosto oggi che domani”, è l’invito del Papa, che cita quello che fu il motto nel XVI secolo del primo martire del Collegio Inglese, San Ralph Sherwin. “Ed è giusto – ha soggiunto – che veneriate la gloriosa memoria dei 44 ex alunni del vostro Collegio che versarono il loro sangue per Cristo”:

“You are called to imitate their love for the Lord…
Siete chiamati a imitare il loro amore per il Signore e il loro zelo per farlo conoscere, potius hodie quam cras. Le conseguenze, i frutti, potete affidarli con fiducia nelle mani di Dio. Il vostro primo compito, quindi, è arrivare a conoscere voi stessi Cristo, e il tempo speso in seminario offre un'occasione privilegiata per farlo”.

Lasciate che il “fascino” di Gesù “vi catturi”, ha proseguito il Papa, in particolare comunicando con Lui attraverso la preghiera in cui “il cuore parla al cuore”, come avrebbe detto il Beato John Henry Newman, elevato agli altari proprio da Benedetto XVI durante la sua visita nel Regno Unito del 2010. E ricordando l’esistenza di una “grande fame spirituale” constatata in quel viaggio apostolico, il Pontefice ha fatto riferimento alla nuova evangelizzazione “in quelle parti del mondo in cui il Vangelo è già stato predicato, ma dove in misura maggiore o minore – ha detto – le braci della fede sono diventate fredde e ora c’è bisogno di alimentare una volta più la fiamma”:

“Just as a small fire can set…
Come un piccolo fuoco può bruciare una foresta, così la testimonianza fedele di alcuni può diffondere la forza purificatrice e trasformante dell'amore di Dio, cosicché possa diffondersi a macchia d'olio in tutta una comunità o una nazione”.

Ultimo aggiornamento: 4 dicembre







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