Messaggio del Papa a Bartolomeo I: camminare verso l'unità anche se la strada è lunga
e difficile
Continuare sulla strada intrapresa verso la piena comunione anche se “può sembrare
lunga e difficile”: così, Benedetto XVI in un messaggio al Patriarca ortodosso, Bartolomeo
I, in occasione della festa di Sant’Andrea Apostolo, patrono del Patriarcato ecumenico
di Costantinopoli. Il documento è stato consegnato a Bartolomeo I dal cardinale Kurt
Koch, presidente del dicastero vaticano per l’Unità dei Cristiani, presente ad Instanbul
assieme ad una delegazione vaticana per la festa di Sant’Andrea. Il servizio di Benedetta
Capelli:
Benedetto XVI
auspica “una comunione profonda e reale, anche se ancora imperfetta”, una comunione
che “si basi non su ragioni umane di cortesia o di convenienza, ma sulla comune fede
nel Signore Gesù Cristo”. Nel suo messaggio al Patriarca ecumenico Bartolomeo I, il
Papa esorta ad “andare avanti con fiducia sul sentiero che porta al ripristino della
piena comunione”. Una strada sulla quale si sono fatti molti progressi e sulla quale
è necessario proseguire anche se può sembrare “lunga e difficile”. "Abbiamo intenzione
di continuare in questa direzione - aggiunge il Papa - confortati dalla preghiera
che nostro Signore Gesù Cristo rivolse al Padre: ‘siano anche essi uno in noi, affinché
il mondo creda’" (Gv 17,21)”.
Benedetto XVI esprime "viva riconoscenza" per
le parole pronunciate da Bartolomeo I al termine delle celebrazioni per il 50.mo anniversario
dell’apertura del Concilio Vaticano II e per l’Anno della Fede. Il Pontefice ricorda
“l’amicizia sincera e autentica” con il Patriarca ecumenico che nasce dalla responsabilità
a cui entrambi sono chiamati come “cristiani e come pastori del gregge”. Amicizia
– aggiunge Benedetto XVI – che è motivo di “grande speranza” per rendere la collaborazione
ancora maggiore in particolare nel dare “rinnovato vigore alla testimonianza del messaggio
evangelico nel mondo di oggi”. Per entrambi “la sfida più urgente – prosegue il Papa
– è come raggiungere l’uomo di oggi nell’annuncio misericordioso di Dio”; uomo che
è spesso “distratto, incapace di una riflessione profonda sul senso della sua esistenza”,
deluso dalle utopie. La Chiesa non ha altro messaggio che “il Vangelo di Dio” – soggiunge
- e non ha altro metodo che l'annuncio apostolico, sostenuta in questo dalla testimonianza
di santità di vita dei pastori e del popolo di Dio. “Il Signore Gesù - continua il
Papa - ci ha detto che ‘la messe è molta’ (Lc 10, 2), e non possiamo accettare che
si perda a causa delle nostre debolezze e le nostre divisioni”.
E Bartolomeo
I, dal canto suo, ha detto che “il cammino ecumenico è irreversibile”, nonostante
le difficoltà. Nel corso della celebrazione nella chiesa patriarcale del Fanar, ad
Istanbul, il Patriarca ecumenico ha inoltre esortato ad impegnarsi nell’esercizio
del dialogo, cercando di evidenziare più quello che unisce rispetto a ciò che divide.
Infine, ha annunciato la conclusione dei lavori di preparazione per il grande Sinodo
panortodosso che a breve sarà convocato. La visita della delegazione della Santa Sede
si inserisce nell'ambito del tradizionale scambio per le rispettive feste dei Santi
Patroni, il 29 giugno a Roma per la celebrazione dei Santi apostoli Pietro e Paolo
e il 30 novembre a Istanbul per la celebrazione di Sant’Andrea apostolo. La delegazione
della Santa Sede, formata dal cardinal Kurth Koch, il vescovo Brian Farrell, monsignor
Andrea Palmieri e il nunzio apostolico in Turchia, l'arcivescovo Antonio Lucibello,
ha partecipato alla solenne Divina Liturgia e poi ha avuto luogo un incontro con il
Patriarca e con la commissione sinodale incaricata delle relazioni con la Chiesa Cattolica.