Ilva. Il Consiglio dei ministri approva il decreto: sì a risanamento e produzione
Dopo sei ore di riunione, il Consiglio dei ministri ha approvato ieri sera il decreto
legge per il risanamento ambientale e la continuità produttiva dell'Ilva di Taranto.
Intanto è stato recuperato il corpo dell’operaio disperso in seguito alla tromba d'aria
che ha colpito lo stabilimento mercoledì scorso. Il servizio di Giampiero Guadagni:
Dunque, la produzione dell’Ilva prosegue. Il decreto approvato
ieri sera accoglie le indicazioni emerse nell’incontro tra Governo, parti sociali,
amministratori locali e vertici aziendali. Non chiamatelo provvedimento salva Ilva,
ma salva ambiente, salute e lavoro, afferma il premier Monti. Il decreto riassegna
alla gestione dell'azienda, che fa parte del Gruppo Riva, gli impianti siderurgici
sequestrati a fine luglio dalla procura di Taranto, che indaga per disastro ambientale.
Un garante vigilerà sul rispetto degli adempimenti dell'Aia, l'Autorizzazione integrata
ambientale rilasciata dal ministero dell'Ambiente a fine ottobre. In caso di mancato
rispetto previsto un meccanismo sanzionatorio aggiuntivo. Questi adempimenti non sono
impediti dai provvedimenti di sequestro e confisca dell'autorità giudiziaria. In mattinata
il gip del tribunale di Taranto aveva respinto una ulteriore istanza di dissequestro
degli impianti dell'area a caldo. A Taranto ieri l'azienda ha sospeso l'attività in
segno di lutto per la morte dell'operaio Francesco Zaccaria, 29 anni, a seguito della
tromba d'aria di mercoledì scorso. Le regole sulla sicurezza sono state rispettate,
assicura l'Ilva che intanto comunica la cassa integrazione per 1.031 lavoratori fino
al 3 dicembre proprio a causa del tornado che ha provocato danni per diversi milioni
di euro allo stabilimento.
Positiva la reazione della Cisl al decreto legge
sull’Ilva come sentiamo, al microfono di Debora Donnini, dal segretario generale
aggiunto, Giorgio Santini: