2012-11-30 12:59:26

Il cardinale Bagnasco: in Europa c'è una cultura debole. Preoccupazione per ospedali, Ilva e scuole


In Europa c’è una cultura debole, pericolosa. Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, all'XI Forum del Progetto Culturale, apertosi ieri a Roma. Per il porporato, siamo tutti d’accordo sui principi di non discriminazione e di tolleranza, ma questi vanno tematizzati. “C’è un’applicazione superficiale di queste categorie”, ha detto. Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

La globalizzazione deve essere regolamentata secondo giustizia evitando che prevalgano ''interessi particolari imposti universalmente''. Il cardinale Bagnasco batte su questo tasto, ribadendo che la dimensione etica deve essere sempre un faro. Va evitata, ha detto il porporato, ogni ''forma d'imposizione, a volte anche violenta, del globale sul locale. In questo caso - ha aggiunto - si verificherebbe un vero e grave fraintendimento di ciò che l'umanità, grazie soprattutto all'elaborazione del pensiero cristiano, ha stabilito essere realmente universale: la dignità della persona, la salvaguardia della sua libertà, il rispetto della vita in ogni suo momento”. Il presidente della Cei mette anche in luce come in Europa manchi “una riflessione culturale attenta e seria”, come ci sia "una cultura debole e quindi pericolosa”. Due principi fondamentali come quello di non discriminazione e tolleranza, vanno argomentati, e questo ancora non avviene. E poi c’è l’attualità, a cominciare dall’allarme finanziario lanciato da alcuni ospedali romani d’ispirazione religiosa come il Gemelli. Sentiamo il cardinale Bagnasco:

R. - C’è il lavoro di tantissime persone e quindi le rispettive famiglie. Io spero che attraverso un esame più attento, più approfondito e disponibile delle diverse situazioni, se ne possa anche uscire. Se ci sono queste disponibilità, io spero proprio che si possa arrivare alla soluzione.

D. - Eminenza, secondo lei per l’Ilva si sta trovando una soluzione positiva?

R. - Mi pare che non sia senza uscita la strada in questi ultimi giorni: la situazione è gravissima a Taranto, ma poi anche a Genova e a Novi. Mi sembra, però, che le diverse responsabilità si siano ancor più coinvolte nella situazione per un’uscita da questo stallo, che è gravissimo dai diversi punti di vista.

D. - C’è anche molta preoccupazione tra le scuole cattoliche per l’applicazione dell’Imu. Lei che cosa può dire?

R. - La preoccupazione è legata soprattutto alla mancanza di contribuiti, di quello cioè che sarebbe giusto che lo Stato riconoscesse non tanto agli istituti scolastici quanto alle famiglie per esercitare veramente il diritto di libertà, che da sempre la dottrina sociale raccomanda, per l’educazione dei propri figli. Quindi che possano essere veramente liberi di scegliere il tipo di scuola e quindi istruzione che ritengono migliore. Data questa mancanza di contributo e di sostegno alla famiglia, le scuole paritarie, che fanno parte della istruzione pubblica, sono in gravissima difficoltà. Sarebbe molto grave, gravissimo, se dovessero chiudere sia per i genitori che vogliono un certo tipo di educazione, sia anche per il sistema generale.

Ultimo aggiornamento: 1 dicembre 2012







All the contents on this site are copyrighted ©.