Giornata cruciale per il futuro dell'Ilva dopo la tromba d'aria che ha casuato un
disperso e molti danni
In Italia il maltempo, che imperversa in tutta la Penisola, ha colpito ieri soprattutto
la Toscana e la Puglia. Un disperso, 38 feriti ed ingenti danni è il bilancio del
passaggio del tornado sull’Ilva di Taranto. Intanto a Roma si decide il futuro dell’azienda.
Benedetta Capelli:
L’appuntamento
è fissato per le 15 a Palazzo Chigi. Governo, parti sociali e amministratori locali
discuteranno del futuro dell’Ilva per scongiurare il rischio di lasciare senza reddito
20mila famiglie. “Sarebbe da irresponsabili” ha detto ieri alla Camera il ministro
dell’Ambiente Clini, per il quale la chiusura dello stabilimento favorirebbe la concorrenza
e peggiorerebbe la situazione ambientale. Si punta tutto quindi sul decreto legge
allo studio del governo che prevede la prosecuzione delle attività dell’Ilva, superando
il blocco determinato dai sequestri disposti dalla magistratura, in nome dell’Autorizzazione
Integrata Ambientale dello scorso 26 ottobre. Una sinergia che sta ridando speranza:
sottolinea padre Nicola Preziuso, cappellano dell’Ilva:
“Il fatto
che per la prima volta si siano messi in gioco il presidente della Repubblica e Monti,
certamente ha calmato molto gli animi”.
Ieri per il passaggio del tornado
sono crollati una ciminiera, un capannone e la torre del faro, bruciati pure alcuni
reparti. La notizia più grave è che risulta disperso un operaio, la sua gru è caduta
in mare e ritrovata incagliata nella sabbia a 20 metri di profondità. Quanto accaduto
ha indotto i sindacati ad annullare la manifestazione convocata oggi a Palazzo Chigi.