Ore decisive per il futuro dell’Ilva. Nel pomeriggio a Palazzo Chigi l’incontro tra
governo, parti sociali, amministratori locali e azienda. E dopo l’annuncio della chiusura
dello stabilimento di Taranto, a forte rischio anche quello di Genova. Servizio di
Giampiero Guadagni:
Il tempo stringe.
Domani il governo presenterà un decreto legge per consentire la prosecuzione per due
anni dell’attività nello stabilimento Ilva di Taranto. Lo ha fatto sapere stasera
il premier Monti a tutte le parti convocate a Palazzo Chigi. Monti si impegna a tutelare
insieme occupazione e salute. Dal via libera al decreto perdono efficacia i provvedimenti
di sequestro incompatibili con l'Autorizzazione integrata ambientale. Il provvedimento
non sarà in conflitto con la magistratura ma terrà conto della normativa europea oggi
vigente, assicura il ministro dell'Ambiente Clini. Aggiunge il presidente dell’Ilva,
Ferrante: stiamo preparando il piano industriale per un nuovo investimento per far
fronte alle richieste delle associazioni ambientaliste. La volontà della società è
quella di guardare avanti. I sindacati parlano di una gravissima emergenza occupazionale
che mette a rischio non solo il settore siderurgico ma anche la credibilità del Paese
E oggi in tutti gli stabilimenti del gruppo otto ore di sciopero. Davanti a Palazzo
Chigi, presidio e contestazione di una rappresentanza dei lavoratori di Taranto, che
hanno però rinunciato alla manifestazione a seguito della tromba d’aria che ieri ha
investito l’impianto ionico. Ancora nessuna notizia dell’operaio disperso.