Ilva, il vescovo: "Lo Stato non lasci soli i tarantini"
Mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto L’iniziativa
dello Stato sia chiara. Dobbiamo cercare una soluzione negoziata per tutti. In questo
momento i tarantini non possono essere lasciati da soli. Sono preoccupato per questo
braccio di ferro tra la magistratura e l'impresa. L’iniziativa è nelle mani dello
Stato. Allo Stato fa capo la magistratura, allo Stato fa capo il governo e allo Stato
deve rispondere anche l’impresa. Serve una mediazione saggia che salvaguardi i posti
di lavoro e accolga almeno le fondamentali indicazioni della magistratura. Agli operai
dico di non abbandonarsi alla disperazione, allo sconforto o ad atti estremi. Siate
solidali e non chiudetevi nel risentimento. Difendete il vostro posto di lavoro ma
ricercate una soluzione che permetta anche gli interventi in difesa della vita e della
salute. A loro va la solidarietà della Chiesa e la certezza, che nasce dalla fede,
che la speranza non si spegne. Sempre più tesa la situazione allo stabilimento
siderurgico dell’Ilva di Taranto che l’azienda ha deciso di chiudere dopo le nuove
iniziative giudiziarie della procura locale. Sono a rischio i posti di almeno 11 mila
addetti che lavorano a Taranto ed è in gioco la credibilità di tutta l’industria siderurgica
italiana. Intanto il ministro dell’Ambiente, Clini, si dice fiducioso del fatto che
giovedì, nell’incontro a Palazzo Chigi con l’azienda, si possa trovare un accordo.
(A cura di Fabio Colagrande)