2012-11-27 15:01:52

Il cardinale Tauran all'inaugurazione del Centro Kaiciid per il dialogo tra religioni e culture


“Lavorare e sostenere tutto ciò che favorisce la persona umana nelle sue aspirazioni materiali, morali e religiose”: il richiamo a tutti i credenti, lanciato dal cardinale Jean-Louis Tauran, inaugurando ieri sera a Vienna il nuovo Centro Internazionale per il Dialogo Interreligioso e Interculturale, Kaiciid, intitolato al re Abdullah Ben Abdulaziz, riconosciuto dall’Onu, quale organismo indipendente, fondato da Arabia Saudita, Austria e Spagna e al quale aderisce anche la Santa Sede in qualità di “Osservatore Fondatore”. A presenziare la cerimonia è stato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

"Troppi leader religiosi – ha esordito Ban Ki-moon - hanno alimentato intolleranza, supportato estremismo e propagato odio.... Tuttavia sappiamo che incolpare l’altro non è una strategia politica per un Paese, un continente o un mondo sano". I leader religiosi, che “hanno un’influenza enorme” - ha aggiunto - “possono essere potenti forze per la cooperazione e la conoscenza”. Per questo, gli ha fatto eco, il cardinale Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, “siamo osservati” e tutti si aspettano dal nuovo Centro Kaiciid “onestà, apertura e credibilità”. Molti temi su cui dialogare, ha anticipato il porporato, che toccano i diritti umani fondamentali, a partire dalla libertà religiosa. La Santa Sede, - ha detto - è particolarmente attenta alla sorte delle comunità cristiane nei Paesi dove tale libertà non è adeguatamente garantita”. “Ogni essere umano è il nostro prossimo”, ha ricordato il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I. In “questa notte della religione” – ha ammonito – che vede lacerati popoli e nazioni, è un messaggio che deve arrivare alle “leadership di tutte le religioni”, ai “pulpiti locali”, alle “strade di ogni città e villaggio”.

Dunque speranze di pace e fratellanza in questo Centro Kaiciid, come hanno sottolineato mons. Camillo Ballin, vicario apostolico dell’Arabia del Nord e l'arcivescovo Policarpo, metropolita ortodosso di Spagna e Portogallo, al microfono del nostro inviato a Vienna, Christopher Altieri:RealAudioMP3

R. – Quello che dico sempre ai nostri cristiani è di rispettare e di amare qualsiasi persona incontrano nella loro vita quotidiana. Quindi, di avere rapporti di amicizia con tutti e di conoscere il Paese in cui si trovano. Non si può amare un Paese se non lo si conosce. La speranza è che questo Centro possa portare i vari rappresentanti ad una discussione più franca, più concreta sui reali problemi e sulle possibili soluzioni.

R. - La nostra partecipazione come ortodossi vuole sostenere questa iniziativa molto significativa, proveniente dall’Arabia Saudita. Non esiste altra alternativa al dialogo e all’avvicinamento. Da queste due realtà nasce la conoscenza e il rispetto e la parola greca “dialogo”, logos dia, sta a significare quando due persone si guardano faccia a faccia, si conoscono, si rispettano. La base, dunque, è conoscersi e rispettarsi.







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