Svizzera: perplessità dei vescovi sull’iniziativa contro il rimborso assicurativo
dell’aborto
“Non si tratta solo di una questione finanziaria, ma di un caso di coscienza”: così
la diocesi di Coira, in Svizzera, commenta l’iniziativa popolare “Finanziare l’aborto
è un affare privato”. Lanciata nel luglio 2011, l’iniziativa chiede che le compagnie
assicurative sanitarie obbligatorie non coprano più le spese per gli interventi abortivi.
Una dichiarazione ufficiale della Conferenza episcopale svizzera verrà diffusa a dicembre,
al termine della Plenaria. Nel frattempo, però, mons. Markus Büchel, vescovo di San
Gallo e presidente eletto dei vescovi, in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi
al quotidiano ‘Blick’, si è detto contrario alla proposta poiché essa “colpirà soprattutto
le donne in difficoltà economica”. Richiamando, poi, la dottrina della Chiesa per
la quale la protezione della vita è “una questione assolutamente centrale”, il presule
ha evidenziato che lo scopo finale della proposta non è “la riduzione del numero di
aborti”, bensì solo lo stop al loro finanziamento. Al contrario, l’obiettivo primario
della Chiesa è quello di “sostenere le donne a decidersi per la vita del figlio non
ancora nato”. Sulla stessa linea anche Mons. Martin Werlen, abate di Einsiedeln: “L’iniziativa
regolerebbe l’aborto nella categoria degli affari privati, cosa che non è assolutamente
vera. – ha detto - Dovere della Chiesa è, invece, fare il possibile affinché le donne
rinuncino all’interruzione volontaria di gravidanza”. (I.P.)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVI no. 331