Domenica di sangue in Siria mentre si aggrava l'emergenza umanitaria
In Siria, domenica è stata l’ennesima domenica di sangue. Le battaglie più cruente
si sono combattute nei sobborghi di Damasco, mentre si aggrava l’emergenza umanitaria.
Marina Calculli:
La battaglia
tra ribelli e i lealisti si è concentrata ieri nei dintorni di Damasco. Nel frattempo
la tv di Stato comunicava che era in corso una grande operazione per liberare definitivamente
la capitale dai “terroristi”, secondo il vocabolario del regime. Eppure i ribelli
hanno conquistato ieri gran parte dell’importante aeroporto militare di Marj-el-Sultan,
a 15 km da Damasco, e hanno preso il controllo di un campo di addestramento palestinese
dipendente dal Fronte popolare di liberazione della Palestina. Il campo si trova a
Douma, un sobborgo della capitale. L’agenzia governativa SANA ha confermato la notizia,
sostenendo tuttavia che i gruppi implicati in quell’operazione agissero su ordine
del Mossad. Si aggrava, intanto, l’emergenza umanitaria. L’agenzia Onu per i rifugiati
ha distribuito kit di aiuti di prima necessità a oltre sessantamila famiglie. Un carico
importante di materiale, tuttavia, è andato perso in un incendio nei pressi di Aleppo.
Il numero complessivo dei rifugiati nei paesi vicini è raddoppiato nel giro degli
ultimi 3 mesi salendo a 440 mila. La maggior parte ormai si dirige verso il Libano.