2012-11-25 13:47:01

Premio Sant'Agostino al cardinale Scola e al principe di Giordania Bin Talal


La prima edizione del Premio Sant'Agostino, promosso dalla Fondazione Osservatorio del Mediterraneo in collaborazione con l'Accademia di Studi Interreligiosi di Milano, è stato assegnato al cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano e presidente della Fondazione Internazionale Oasis, al principe di Giordania Ghazi Bin Muhammad Bin Talal, al consigliere del Re del Marocco André Azoulay, presidente della Fondazione Euromediterranea Anna Lindh, e al direttore della rivista Le Monde des Religions, Frédéric Lenoir. La consegna del riconoscimento per la promozione del dialogo interreligioso è avvenuta ieri mattina alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Per il principe di Giordania, che non era presente, ha ritirato il premio l'ambasciatore del Regno di Giordania, Zais Al-Lozi. Il premio ha inteso onorare la memoria di un grande santo che fu pioniere dei legami tra le due rive del Mediterraneo: nato sulla sponda africana trovò la fede sulla riva europea, per poi tornare ad esercitare a Ippona, l'attuale An-Naba in Algeria, il suo magistero di vescovo predicatore della concordia e del dialogo. Il direttore della Fondazione Osservatorio del Mediterraneo, Mohamed Nadir Aziza, ha spiegato che questo "è un doppio omaggio: a Sant'Agostino e a Sant'Ambrogio, e in particolare all'incontro tra i due. Agostino come promotore della tolleranza e per questo vogliamo che le religioni tornino ad essere una scuola di tolleranza". Il cardinale Angelo Scola ha ricordato che Sant’Agostino “è stato l’uomo della ricerca inesausta della verità” e - come ricorda Benedetto XVI - alla fine scoprì che “invece di raggiungere la verità, era stata la verità a raggiungere lui”. «Non dimentichiamo mai l’esperienza di sant’Agostino – esorta Benedetto XVI –: non siamo noi a possedere la Verità dopo averla cercata, ma è la Verità che ci cerca e ci possiede» . Questa consapevolezza – ha aggiunto il cardinale Scola - è tanto più necessaria in una società plurale quale quella odierna, qualora essa non voglia appiattirsi su un infecondo relativismo. Oggi i cristiani – ha proseguito - sentono la responsabilità di proporre la vita buona del Vangelo in tutti gli ambiti dell’umana esistenza. Non pretendono una egemonia e non possono sottrarsi al dovere della testimonianza. L’alternativa tra egemonia e testimonianza è davvero cruciale. E Sant’Agostino, con la sua vita e con i suoi insegnamenti, ci mostra come la seconda delle due posizioni sia più adeguata alla natura stessa della verità”. Il porporato ha quindi affermato che “a livello civile e anche politico, la logica della testimonianza piuttosto che dell’egemonia si traduce oggi nell’impegno per la libertà di religione, in tutte le sue dimensioni”.

Ultimo aggiornamento: 26 novembre







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