Egitto: giudici in sciopero contro i poteri di Morsi. Scontri al Cairo
In Egitto non si placa la dura protesta contro il decreto con cui il presidente Mohamed
Morsi si è dotato di poteri straordinari. La magistratura ha convocato uno sciopero
ad oltranza, mentre stamani al Cairo si registrano nuovi scontri tra la polizia e
manifestanti dell’opposizione che da ieri presidiano piazza Tahir. Il servizio di
Marco Guerra:
Opposizione
liberale, magistratura e organizzazioni non governative contro Morsi: in Egitto si
allarga il fronte della protesta contro la dichiarazione costituzionale emessa giovedì
che attribuisce poteri speciali al presidente. Nel mirino dei giudici in particolare
il passaggio che dichiara “immediatamente esecutiva e inappellabile” in qualsiasi
tribunale ogni sua decisione. Per questo motivo i magistrati hanno indetto uno sciopero
che prevede “la sospensione delle attività in tutte le corti e le procure” fino a
che non sarà ritirato il decreto che minaccia - affermano - l'indipendenza della giustizia.
Chiedono il ritiro del provvedimento anche 20 Ong e il leader dell'opposizione El
Baradei che lo definisce “dittatoriale”. Intanto resta alta la tensione al Cairo.
Scontri fra manifestanti e polizia sono avvenuti stamani vicino all'ambasciata americana,
mentre prosegue il presidio in piazza Tahir. I ministeri e altri palazzi del potere
sono stati protetti da barriere di cemento. Prevista per martedì prossimo una grande
manifestazione di tutte le forze liberali e di sinistra. Per opposti motivi si mobilitano
anche i Fratelli Musulmani che hanno lanciato un appello a scendere in piazza a sostegno
del presidente. Dal canto suo Morsi segue da vicino la situazione. Da ieri sera ha
già incontrato due volte il suo staff, nel quale si annoverano tre defezioni in segno
di protesta.