Un libro una promessa: editoriale di padre Lombardi
E’ uscito in questi giorni il nuovo libro di Benedetto XVI intitolato "L’infanzia
di Gesù". Il volume, tradotto per il momento in 9 lingue, è nelle librerie di 50 Paesi
con una tiratura globale che supera il milione di copie. Ascoltiamo in proposito il
nostro direttore, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per Octava Dies,
il Settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano:
Il nuovo libro
del Papa sull’infanzia di Gesù arriva nelle nostre mani in tempo per accompagnarci
spiritualmente nel periodo dell’Avvento e del Natale, denso di cultura biblica, di
riflessione teologica e di spiritualità. E’ il compimento di una promessa, che egli
ci aveva fatto fin dalla pubblicazione del volume sulla vita pubblica di Gesù, e che
aveva ripetuto pubblicando il secondo sulla Passione e la Risurrezione. Anche se ci
aveva detto chiaramente che l’obiettivo della sua opera “intesa a comprendere la figura
di Gesù, la sua parola e il suo agire” non comprendeva direttamente lo studio dei
capitoli dei Vangeli sull’infanzia di Gesù (crf Premessa al 2° volume), non ha voluto
negarci questa “piccola sala d’ingresso” alla lettura dei libri precedenti. Ce la
presenta con la sua consueta umiltà: “Sono ben consapevole che questo colloquio fra
passato, presente e futuro non potrà mai essere compiuto…Spero che questo piccolo
libro, nonostante i suoi limiti, possa aiutare molte persone nel loro cammino verso
e con Gesù”. Come Papa Wojtyla anziano aveva esposto con grande coraggio il suo intimo
nella meditazione poetica del “Trittico romano”, così Papa Ratzinger, con non minore
coraggio, ha esposto se stesso e la sua intima ricerca del volto del Signore e dell’incontro
con lui. Sapeva benissimo di andare incontro ad obiezioni, a volte pretestuose a volte
legittime, ma l’intreccio fra lo studio della Scrittura, la riflessione teologica,
la cultura umana, la tensione spirituale personale è comunque straordinario e affascinante.
Joseph Ratzinger ha vissuto in prima persona e come Papa il dramma dello “strappo
fra il Gesù storico e il Cristo della fede” e si è impegnato a guidare ognuno di noi,
e quindi la Chiesa a superarlo, per ridarci il gusto sereno e profondo dell’amicizia
personale con Gesù. E questo è un servizio più fondamentale e più urgente di molti
altri nel governo della Chiesa. Perché egli è anzitutto responsabile della fede della
Chiesa. Lo ringraziamo dunque di quanto ha compiuto, concludendo l’opera dopo nove
anni di non facile impegno. E’ proprio vero ciò che diceva il card. Martini concludendo
la sua presentazione del primo volume: “Il libro è molto bello e ci fa comprendere
meglio sia Gesù Figlio di Dio, sia la grande fede dell’Autore”.