Pd e Pdl alle prese con le primarie per la scelta dei candidati premier
In Italia sono i temi economici a tenere banco nel confronto politico in vista delle
“primarie” dei due più grandi partiti. Primo turno domani per la scelta del candidato
premier nel Pd. Il 16 dicembre sarà, invece, la volta del Pdl. Il servizio di Giampiero
Guadagni:
Sono al momento
oltre un milione le persone che si sono già registrate per votare alle primarie del
centrosinistra. Cinque i candidati: il segretario del Pd Bersani, il sindaco di Firenze
Renzi, il leader di Sel Vendola, l’assessore al bilancio del comune di Milano Tabacci,
la consigliera regionale del Veneto Laura Puppato. In queste settimane sfida a tutto
campo, anche molto dura, su alleanze, agenda Monti, tasse, riforma del lavoro, futuro
dell’Europa. Nei sondaggi Bersani precede Renzi. Se nessuno domani riuscirà a superare
il 50% dei voti, ballottaggio domenica 2 dicembre. Se nel centrosinistra siamo al
rush finale, nel centrodestra la corsa delle primarie è appena all’inizio. Ma il clima
è già infuocato. Il segretario del Pdl Alfano è riuscito ad imporre la consultazione
e a fissarla al 16 dicembre, nonostante le perplessità di Berlusconi. Ieri poi lo
stesso Alfano ha sottolineato che se si candideranno persone indagate, lui non ci
sarà. Una posizione che ha creato molte polemiche interne. E anche nel Pdl si fronteggiano
chi vuole dare continuità alle politiche di Monti e chi invece vuole un taglio netto.