Il governo del Kenya vieta le importazioni di prodotti ogm
Condurre accertamenti su possibili rischi per la salute dei consumatori. Con questa
motivazione, il governo del Kenya ha proibito le importazioni di granturco e di altri
prodotti geneticamente modificati. “Finora – ha affermato durante una conferenza
stampa, ripersa dalla Misna, il ministro Beth Mugo – non sono state raccolte prove
sufficienti che dimostrino la sicurezza dei prodotti geneticamente modificati per
i consumatori”. Secondo il quotidiano keniano Daily Nation, all’origine del bando
ci sono in particolare timori relativi alla diffusione di tumori. Quantità significative
di granturco e altri prodotti “ogm” sono state importate dal Kenya a partire dal 2009,
un anno di siccità, carestia e carovita in molte regioni del Paese. Secondo la Coalizione
per la biodiversità del Kenya, un’alleanza nazionale composta da circa 50 organizzazioni
non governative, le pressioni delle multinazionali che producono “ogm” sono state
decive perché da quella scelta non si tornasse più indietro nonostante raccolti abbondanti.
La contestazione contro il granturco transgenico conquistò le prime pagine dei giornali
nel 2010, quando gli attivisti della Coalizione impedirono la consegna di un carico
da 40 mila tonnellate nel porto di Mombasa. Il granturco arrivava dal Sudafrica e
aveva il marchio della multinazionale statunitense Monsanto. L’importazione dei prodotti
ogm è vietata da diversi Paesi dell’area subsahariana, nonostante le crisi alimentari
ricorrenti in varie regioni, dal Sahel al Corno d’Africa. (M.G.)