2012-11-23 15:21:41

Egitto. Tensione dopo l'allargamento dei poteri di Morsi, 50 feriti ad Alessandria


Infuria la protesta in Egitto, non soltanto nella capitale ma anche ad Alessandria, Port Said ed in altre città del paese. I movimenti laici e liberali sono scesi in piazza per protestare contro il decreto che rende quasi illimitati i poteri del presidente Mohamed Morsi, ex leader dei Fratelli Musulmani. " Non vogliamo un altro faraone", "Morsi è come Moubarak", hanno gridato i manifestanti che ancora una volta hanno invaso Piazza Tahrir. Secondo il ministero della sanità, almeno 50 persone sono rimaste ferite negli scontri tra oppositori e sostenitori del presidente. Il bilancio peró è destinato a crescere. Ad Alessandria ed in altre città lungo il canale di Suez, sono stati dati alle fiamme gli uffici del Partito dei Fratelli Musulmani. Ma a poche ore dal suo successo diplomatici che ha portato ad una tregua tra Israele ed Hamas, Morsi respinge le accuse;" sono stato eletto con libere elezioni", ha detto ai suoi sostenitori, " sto lavorando per la libertà del paese". (Amina Belkacem)
Sulle misure decise dal presidente egiziano Morsi, Benedetta Capelli ha intervistato Francesca Maria Corrao, docente di Lingua e Cultura araba presso la Luiss “Guido Carli” di Roma:RealAudioMP3

R. – I cambiamenti sono sempre un po’ ambigui, di doppia lettura. Da una parte, realizzano mutamenti che sono legittimi, o quantomeno accolgono il favore della popolazione perché vogliono riaprire le inchieste e i processi che hanno giudicato sia Hosni Mubarak sia la sua giunta. Quindi, Morsi fa questa mossa per proteggere la rivoluzione e per fare realmente giustizia. In pratica, però, dice che è un’operazione di tipo temporaneo e che nel momento in cui sarà stata ristabilita la giustizia, restituirà agli organi giudiziari le libertà e le prerogative costituzionali. Questo, al tempo stesso, allarma moltissimo l’opposizione di matrice liberal-costituzionalista, perché comunque è difficile procedere a una vera giustizia senza tener saldi i diritti istituzionali e costituzionali.

D. – La tutela dei Fratelli musulmani, che dominano sia il Consiglio della Shura sia l’Assemblea costituente, può influire anche sulla realizzazione e sulla messa a punto del testo costituzionale che proprio l’Assemblea costituente sta scrivendo?

R. – Mi pare proprio di sì. Credo che da una posizione liberale sia giusto che le varie componenti partecipino. Mi sembra che il modo in cui sia stata stilata e il modo in cui si stia ancora lavorando dimostra che si ha rispetto delle opinioni e delle istituzioni maggiori. Io auspico che questo passo del presidente possa rientrare e che quindi il Morsi mantenga la parola data e che sia garante di tutti i cittadini egiziani.

D. – Quanto deciso mette all’angolo anche il generale Tantawi, ex capo della giunta militare: è un bene o un male, questo?

R. – La situazione è molto complessa, perché comunque i militari – anche economicamente – rappresentano una potenza notevole nel Paese. Tuttavia, nei militari non c’è una sola anima: ci sono espressioni politiche di tipo diverso. Comunque, la decisione di Morsi accentra il potere e l’accentrare il potere non è un elemento che garantisce liberalità e democrazia.

D. – Quali scenari si apriranno adesso, secondo lei, nel Paese? Quanto la comunità internazionale, che tanto ha puntato su Morsi per mediare nel conflitto israelo-palestinese, vorrà intervenire in questo contesto?

R. – La società egiziana è una società matura e all’interno del Paese ci sono interlocutori di grandissimo valore. La scuola giuridica egiziana è molto importante e ci sono dei protagonisti politici attivi e preparati, tali da potersi immaginare un dibattito interno che possa fare evolvere in senso positivo questa fase di transizione. E’ chiaro che è una fase di transizione, una scelta tutta interna all’Egitto. Ma noi dobbiamo essere sensibili alle sollecitazioni per favorire lo sviluppo positivo del Paese in questa fase, e credo che ci sia bisogno di molto sostegno, sicuramente anche in termini economici e non soltanto politici: è chiaro che l’Egitto stia attraversando una fase molto critica.







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