Domenica a Brescia incontro tra cristiani e musulmani sul tema della famiglia
Creare un contesto interculturale e interreligioso finalizzato all’investimento comune
sui valori familiari. È questo l’obiettivo della giornata islamo-cristiana, che si
terrà a Brescia domenica 25 novembre, co-promosso dal movimento dei Focolari e dalDipartimento formazione e dialogo interreligioso del Consiglio delle relazioni
islamiche italiane. L’iniziativa, di cui da notizia l’agenzia Zenit, si inserisce
in un percorso condiviso e iniziato da più di dieci anni tra le comunità musulmane
e cristiane nel confronto su valori universali e indiscutibili da entrambe le religioni,
come la difesa della vita e dei diritti delle famiglie. “Solo grazie a uno scambio
tra famiglie di religioni diverse – ha detto l’imam di Massa Carrara, Youssef Sbai,
durante la conferenza stampa per la presso la sede della rivista Città Nuova, quindicinale
di opinione del Movimento dei focolari – potremmo finalmente smettere di vivere secondo
degli stereotipi e arrivare a capire chi è realmente l’altro che consideriamo così
diverso da noi. Scoprendo la reale identità del musulmano, il cristiano può così riscoprirsi
e viceversa”. Alla conferenza stampa, erano presenti anche il responsabile del Dipartimento
formazione e dialogo interreligioso nel Consiglio delle relazioni islamiche italiane,
Kamel Layachi, e Roberto Catalano, corresponsabile per il dialogo interreligioso del
Movimento dei Focolari. L’imam Kamel Layachi ha ribadito che “i dialogo interreligioso
tra cristiani e musulmani è consolidato ormai da decenni - ha spiegato Layachi - ma
gli incontri avvenivano solo nei luoghi di culto. Con la giornata dedicata alle famiglie,
vogliamo che il messaggio di fraternità in cui crediamo da sempre, arrivi ad ogni
singolo individuo”. “Nella società odierna, esistono molte relazioni on line ma
poche relazioni umane fondate sul confronto diretto – ha detto Roberto Catalano –.
È fondamentale valorizzare la morale religiosa che accomuna musulmani e cristiani
ed affrontare senza timori i punti in contraddizione dei rispettivi credi per curare
ferite provocate dal pregiudizio e dalla scarsa informazione sulle diverse realtà”.
“Le famiglie musulmane si preoccupano degli stessi temi cari alle famiglie cristiane:
casa, lavoro, educazione dei figli – ha concluso l’esponente dei Focolari –. Se riusciremo
a creare un ponte tra il mondo delle famiglie cristiane e musulmane, si potrà ottenere
una grande ricchezza socio-culturale che se ben orientata, si dimostrerà il miglior
trait d’union per l’Italia”. (M.G.)