Siria: a Qara restituiti gli arredi sacri dopo la profanazione di una chiesa
Un atto di vandalismo, poi le scuse e la riconciliazione. E’ accaduto a Qara, nella
diocesi di Homs, dove lunedì scorso l’antica chiesa dei santi Sergio e Bacco, del
VI secolo, è stata profanata da vandali che hanno forzato la porta. I vandali hanno
rubato oltre 20 icone (del XVIII e XIX sec), antichi manoscritti e arredi sacri. Hanno
profanato l'altare e hanno cercato di rubare un famoso affresco del XII sec, la “Madonna
del latte”. Per cercare di staccarlo, lo hanno rovinato, provocando due tagli alla
figura della Vergine. Appena la notizia si è diffusa a Qara, cittadina sotto il pieno
controllo dell’opposizione siriana, si è sviluppato un forte movimento di solidarietà
in tutte le comunità. Capi delle famiglie, leader delle tribù, capi musulmani e di
altri confessioni sono venuti a visitare la chiesa e a manifestare amarezza e solidarietà
al sacerdote greco cattolico padre Georges Luis che, con un prete greco-ortodosso,
continua a celebrare la Messa per le poche famiglie cristiane di Qara, tenendo accesa
la fiammella della fede. Il patriarca greco-ortodosso Ignazio IV Hazim e il patriarca
greco-cattolico Gregorios III Laham sono stati avvisati e hanno esortato sia il governo
sia l'opposizione a garantire la sicurezza nel Paese che, hanno detto, “sta sprofondando
nel caos”, visti gli atti di banditismo, sequestri, aggressioni, massacri, bombardamenti
di aree residenziali. I fedeli cristiani e musulmani di Qara si sono riuniti in veglie
di preghiera. Ieri, festa della Presentazione della Vergine al Tempio, è accaduto
quello che la comunità locale definisce “un miracolo”. Al mattino un camion con uomini
dal volto coperto è giunto alla chiesa. Il gruppo ha chiesto di incontrare padre Georges.
Come riferito a Fides dal sacerdote, gli uomini gli hanno detto: “Non apprezziamo
quanto hanno fatto i nostri compagni. Vi preghiamo di perdonarci. Noi siamo una comunità,
un solo popolo, una nazione. La vostra sicurezza è la nostra. Voi siete sotto la nostra
responsabilità”. La maggior parte degli oggetti rubati – altrimenti destinati al mercato
di contrabbando – sono stati restituiti, con grande gioia e sollievo per tutti. (R.P.)