Presentato BeWeb: il portale dei beni artistici della Chiesa italiana
Nasce BeWeb il primo portale di beni culturali ecclesiastici dell’Italia. Dipinti,
suppellettili sacre e statue: in tutto sono oltre 3 milioni gli oggetti catalogati
sul sito. A presentare giovedì l’iniziativa presso la nostra emittente, mons. Mariano
Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, e mons. Stefano
Russo, direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni culturali ecclesiastici. A seguirla
per noi Debora Donnini:
Una vetrina
sull’immenso patrimonio artistico ecclesiastico presente in Italia. Questo e molto
altro è BeWeb: sul sito www.chiesacattolica.it/beweb, il visitatore può accedere a
inestimabili capolavori dell’arte quali pale d’altare, amboni marmorei e lignei, ostensori
fino a semplici manufatti artigianali, come ci spiega mons. Stefano Russo:
“Troviamo dipinti che possono essere considerati veri e propri capolavori
artistici e così anche suppellettili di carattere sacro, meno importanti dal punto
di vista storico artistico, magari di carattere artigianale, che però hanno un grande
valore rispetto al legame che hanno con la devozione popolare. Quindi, ritroviamo
opere che possono essere riferite anche ai più grandi autori e artisti del passato
ma anche opere di autori sconosciuti che però sono molto importanti per quella comunità
locale che li ha partoriti e che ancora oggi li custodisce e che in alcuni casi continua
ad utilizzarli, ad esempio, per le liturgie”.
Diversi, dunque, i percorsi
che si possono seguire sul portale: da quelli di carattere storico e artistico a quelli
connessi al vissuto di fede delle comunità cristiane. BeWeb permette inoltre di restituire
in una visione integrata gli istituti culturali ecclesiastici presenti sul territorio:
musei, archivi, biblioteche. Mons. Mariano Crociata:
“Permette di
mettere in evidenza il patrimonio enorme di cui disponiamo, di renderlo fruibile alla
conoscenza, alla valorizzazione anche pastorale, non solo informativa, delle diocesi.
E’ un servizio anche per tutta la collettività perché permette di prendere coscienza
dell’enorme patrimonio, dello sforzo straordinario che la Chiesa ha fatto e sta facendo,
naturalmente in sinergia con le istituzioni statali competenti. Quindi, la possibilità
di interagire con una società e un Paese in cui il patrimonio culturale è una delle
risorse fondamentali sia dal punto di vista della coscienza culturale, della storia,
della tradizione, sia dal punto di vista economico come potenzialità di patrimonio
da conoscere e da far conoscere in Italia e un po’ in tutto il mondo, vista la consistenza
del tutto unica di questo patrimonio rispetto a tanti altri Paesi”.