2012-11-22 15:43:31

Mons. Mogavero: i vescovi del Mediterraneo impegnati per la pace e l’accoglienza


Si è conclusa mercoledì scorso in Sicilia l’Assemblea generale dei vescovi della Conferenza episcopale regionale del Nord Africa, la Cerna, ospiti della diocesi italiana di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. La presenza dei vescovi di Libia, Marocco, Algeria e Tunisia a Mazara è nata grazie all’invito del vescovo locale, mons. Domenico Mogavero, per rafforzare il dialogo su tematiche pastorali comuni a partire dall’immigrazione e sostenere i cristiani che vivono in un contesto sociale musulmano. Al centro dei lavori della Cerna, la rinnovata collaborazione tra le Chiese delle due sponde del Mare Mediterraneo per la convivenza tra uomini di fedi e culture diverse. Luca Collodi ha intervistato proprio il vescovo di Mazara del Vallo, mons. Mogavero: RealAudioMP3

R. – C’è stata una grande sintonia sulle questioni più urgenti e più significative di questo momento, e appunto sulla centralità di questo mare che non è un mare periferico, ma è un mare attraversato da mille contraddizioni ma anche da mille aspirazioni, tendenze e impegno per l’incontro tra i popoli, per l’incontro tra le culture e le religioni: per la pace, in una parola!

D. – Sul tema dell’immigrazione, che forme di collaborazione avete avviato?

R. – Intanto, una conoscenza più approfondita del fenomeno, al di là delle emergenze che ci vengono presentate pressoché quotidianamente dalla cronaca. Questi nostri confratelli hanno veramente potuto registrare il diverso atteggiamento che c’è nelle chiese in Italia rispetto alla configurazione del quadro normativo dettato fondamentalmente dalla politica dei respingimenti, pur nel rispetto delle leggi e delle limitazioni necessarie, perché questo fenomeno non debordi del tutto.

D. – Quando si parla di immigrazione, il pensiero va alla Libia. La situazione qual è?

R. – Abbiamo avuto testimonianze dirette, di prima mano. Possiamo dire che la situazione, in questo momento, è abbastanza confusa, soprattutto perché non c’è ancora una presenza forte dello Stato unitario, c’è ancora molta gente che gira armata, che “scorrazza” per le strade di notte e di giorno intimorendo gli altri cittadini. Però, in tutto questo, quello che caratterizza l’atteggiamento fondamentale dei vescovi è la loro serenità in queste realtà così problematiche. Non hanno paure particolari, piuttosto atteggiamenti prudenziali. Però, loro sono lì, al loro posto, accanto ai loro cristiani ma anche accanto a tutta la gente che chiede il loro aiuto, anche se non di religione cristiana.

D. – I vescovi del Nord Africa come guardano alla cosiddetta “Primavera araba”?

R. – Sicuramente, con grande attenzione e con un atteggiamento collaborativo e partecipativo. Al di là di alcuni aspetti che possono essere piuttosto di tipo mediatico-propagandistico, quello che loro evidenziano è il fatto che la “Primavera araba” sia stata una rivolta di popolo che abbia inteso portare in quei Paesi libertà e diritti. In questo contesto di rivendicazione di libertà e diritti fondamentali, i vescovi vedono una prospettiva per potere chiedere l’attuazione del diritto alla libertà religiosa e alla libertà di coscienza, complementari alla libertà di culto che in questi Paesi esiste. Non pensiamo che siano Paesi in cui la Chiesa vive un regime di persecuzione, ma certamente non vive un regime di libertà che le consenta di poter diffondere pubblicamente il suo messaggio.

D. – Ieri, all’udienza generale, l’appello del Papa per il Medio Oriente: ha invitato israeliani e palestinesi al coraggio per la pace. I vescovi del Nord Africa come guardano a questa situazione in Terra Santa e nel Medio Oriente?

R. – Guardano con estrema preoccupazione a questa ripresa di ostilità tra Israele e i palestinesi. Loro sono sicuramente per un riconoscimento del diritto all’esistenza dello Stato d’Israele, ma anche per il riconoscimento di uno Stato palestinese con confini certi, che possa garantire ai palestinesi arabi, islamici e cristiani l’esercizio della loro libertà nel riconoscimento dei diritti fondamentali della persona.

Ultimo aggiornamento: 23 novembre 2012








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