Marocco: migliaia di bambini lavoratori subiscono abusi verbali e fisici, nonostante
le leggi
Sono tanti i bambini, a volte di appena 8 anni, che subiscono abusi fisici e trascorrono
intere giornate al lavoro come domestici per una ricompensa irrisoria. Ad offrire
un panorama di questa sconcertante realtà - riferisce l'agenzia Fides - è il recente
rapporto curato dall’organizzazione internazionale Human Rights Watch Lonely Servitude:
Child Domestic Labor in Morocco, dal quale emerge che alcuni minori, per la maggior
parte bambine, che lavorano come domestici sono impegnati per oltre 12 ore al giorno,
tutti i giorni della settimana, spesso per solo 11 dollari al mese. Alcune subiscono
maltrattamenti fisici e verbali da parte degli stessi datori di lavoro, oltre ad essere
loro preclusa la possibilità di andare a scuola e mangiare in maniera adeguata. Nel
corso dell’ultimo decennio il governo del Marocco ha ridotto gli indici del lavoro
infantile ed è riuscito ad aumentare il tasso di scolarizzazione. Nonostante ciò,
è ancora carente il controllo sull’attuazione delle leggi che vietano l'impiego di
bambini sotto i 15 anni per il servizio domestico e l'applicazione di sanzioni ai
datori di lavoro che facilitano il reclutamento. Il rapporto dell’Ong è basato su
una ricerca di mercato fatta nei mesi di aprile, maggio e luglio 2012 a Casablanca,
Rabat, Marrakech e nella regione di Imintanoute, provincia di Chichaoua. La maggior
parte delle bambine intervistate provenivano da zone rurali povere. Alcune hanno riferito
di lavorare 100 ore alla settimana, e solo 8 su 20 avevano un giorno di riposo settimanale.
Nessuna di queste è mai andata a scuola mentre lavorava come domestica. Diversi studi
del 2001 riportano tra 66 mila e 86 mila minori di 15 anni impiegati come domestici
in tutto il Paese, compresi circa 13.500 solo nella periferia di Casablanca. (R.P.)