Strasburgo: il cardinale Turkson sulla libertà religiosa "pilastro essenziale per
la pace"
Un’Europa che, “fedele alle sue radici cristiane, si impegna per il rispetto della
libertà religiosa per ogni essere umano”, invia un segnale positivo e di speranza
a tutto il mondo. Il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio
della giustizia e della pace, rivolgendosi agli eurodeputati a Strasburgo, segnala
il “ruolo centrale” della difesa dei diritti e delle libertà fondamentali, “fra cui
quella religiosa”, intesa come un “pilastro” della convivenza civile in una società
pluralista come quella europea. Il cardinale ghanese - riferisce l'agenzia Sir - era
stato invitato dal gruppo di lavoro paneuropeo a trattare, nel tardo pomeriggio di
martedì, della libertà religiosa e delle discriminazioni subite dai cristiani nel
mondo. Il porporato - accompagnato da mons. Aldo Giordano, osservatore permanente
della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa - ha affrontato quattro punti principali:
lo sviluppo storico e attuale dei diritti umani; come la Chiesa cattolica intende
i diritti umani e la stessa libertà religiosa; come essa concepisce la responsabilità
delle istituzioni politiche verso la libertà religiosa; la difesa e promozione della
libertà religiosa nel mondo. “La libertà di religione è una questione di giustizia”
ed “è legata allo sviluppo dei diritti inalienabili dell’uomo” nella storia e in ogni
continente, ha affermato il porporato. Nella sua esposizione, il cardinale Turkson
ha fatto riferimento alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e ai documenti
del Concilio Vaticano II; ha citato Benedetto XVI e Jacques Maritain. “La libertà
di credo e di culto sono diritti per ogni essere umano e devono valere ovunque. Nessuno
può privare altri di tali diritti”. “Essi non dipendono da una legge, da un voto o
da un consenso, perché, come diritti fondamentali” sono inscritti nel dna umano e
precedono le stesse istituzioni umane. Il porporato ha quindi denunciato le numerose
violazioni della libertà religiosa e le discriminazioni subite dai cristiani in numerosi
Paesi. Il presidente del Consiglio giustizia e pace vaticano ha quindi affermato che
“nelle nostre società pluraliste occorre che la libertà religiosa si accordi con gli
altri diritti essenziali”. Tale diritto è anche un pilastro necessario per “la costruzione
della pace”. Turkson ha insistito sul dialogo e il rispetto reciproco tra le fedi
religiose e sul dialogo tra le religioni e le istituzioni politiche, come ad esempio
è sancito dal Trattato di Lisbona (dialogo strutturato tra Ue e comunità religiose).
Il cardinale ha quindi dedicato una parte della sua riflessione all’impegno dei credenti
nella realtà sociale e politica: “La presenza dei cristiani nello spazio pubblico
va intesa quale contribuito alla costruzione del bene comune a vantaggio di tutti”.
(R.P.) Ultimo aggiornamento: 22 novembre