2012-11-21 13:14:52

Serbia-Croazia: Chiese locali su assoluzione di ex generali croati accusati di crimini di guerra


Ha suscitato - come prevedibile - reazioni opposte anche nelle Chiese in Serbia e Croazia la sentenza di assoluzione emessa nei giorni scorsi dal Tribunale Penale Internazionale dell’Aja nei confronti degli ex generali croati Ante Gotovina e Mladen Markac, condannati in prima istanza per crimini di guerra e contro l’umanità durante il conflitto nella ex Jugoslavia. I due militari in primo grado erano stati condannati rispettivamente a 24 e 18 anni di prigione. Le accuse formulate nei loro confronti riguardavano in particolare la cosiddetta operazione “Tempesta”, condotta dall'esercito croato nel 1995 contro i serbi che vivevano nelle regioni di Dalmazia e Slavonia, che attualmente fanno parte della Croazia. I giudici avevano stabilito che i generali fecero parte di un complotto guidato dall'ex Presidente croato Franjo Tudjman per espellere serbi che vivevano in Croazia. Secondo i giudici di appello, invece , un simile complotto non è mai esistito. La sentenza è stata festeggiata come un’importante vittoria in Croazia, che ha sempre negato le accuse che il proprio esercito sia stato impegnato durante la guerra in operazioni di pulizia etnica contro la minoranza serba. Durissima invece la reazione del governo di Belgrado che ha annunciato la “riduzione a livello tecnico” della sua cooperazione con il Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia. Allineati con le posizioni dei rispettivi governi e opinioni pubbliche, l’episcopato croato, da una parte, e la Chiesa ortodossa serba, dall’altra. Il presidente della Conferenza episcopale croata, mons. Želimir Puljić, arcivescovo di Zara, ha espresso, a nome dei vescovi, “gioia” perché “giustizia e verità hanno finalmente vinto”. Di segno opposto il giudizio del Santo Santo Sinodo della Chiesa ortodossa serba. In una nota esso afferma di avere accolto con “incredulità e costernazione” il verdetto , definito “vergognoso” e che - afferma – getta discredito sul Tribunale dell’Aja e allontana la riconciliazione in questa parte dell’Europa. (A cura di Lisa Zengarini)







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