2012-11-21 12:16:32

Cuba: Lettera del cardinale Ortega per l'Anno della Fede


“Questa è la nostra fede” è il titolo della lettera pastorale del cardinale Jaime Ortega Alamino, Arcivescovo de La Habana con motivo dell’Anno della Fede, nella quale riflette sulle caratteristiche e necessità in questo momento della storia di Cuba, approfondendo sulla fede del popolo in Cristo. Nel testo, il porporato cubano analizza alcune cause dell’attuale crisi etica nel mondo segnalando come detonante “silenzioso e profondo” l’assenza di Dio nell’orizzonte umano. Il cardinale Ortega afferma che davanti all’assenza di riferimenti sul Creatore, l’uomo di oggi resta da solo davanti alla propria coscienza e in mezzo a un mondo deturpato dal relativismo. “Si pretende creare un’etica nuova o meglio innovativa che, avvolta nel silenzio su Dio, risulta imprecisa e variabile”- si legge nella lettera pastorale che è stata consegnata ai fedeli alla fine della celebrazione eucaristica di apertura dell’Anno della Fede nella Cattedrale de La Habana. Il porporato insiste nella necessità di professare una fede che si faccia accompagnare dalla ragione, perche altrimenti diventerebbe un “fideismo volontario”, una realtà che si può costatare oggi “nell’uso che alcuni gruppi fanno della religione per incoraggiare la violenza e il terrore o nella proliferazione di sette veramente fanatiche”. A Cuba, dove la fede in Cristo Gesù è stata perseguitata e silenziata -scrive l’arcivescovo de La Habana, è importante per il cubano, che vive in mezzo all’incertezza e la frustrazione, poter realizzare l’incontro con Dio. Il ruolo del cristianesimo nella società civile- spiega il cardinale Ortega- è fare in modo che l’uomo e la donna possano raggiungere la felicità personale e contribuire a edificare un mondo integralmente migliore. “Per fare questo – afferma, ci vuole altro che le grandi scoperte scientifiche o la parziale soddisfazione materiale, ma la crescita spirituale capace di dare un significato alla vita e trovare la strada della giustizia e della speranza”. Il porporato cubano ha incoraggiato i fedeli a intraprendere la Nuova Evangelizzazione che “è indirizzata ai cattolici di tutte le comunità perché ci sono riferimenti a Cristo e alla sua Chiesa, tante volte imperfetti, confuse o cancellate dalla storia di famiglie e popoli per il materialismo, per le sette, per gruppi religiosi sincretici, e per il cattivo esempio di tanti cristiani”. Infine, l’arcivescovo de La Habana ha ricordato che l’incontro con Gesù è sempre sconvolgente dato che la persona cambia di prospettiva e di mentalità, per “nascere di nuovo”. (A cura di Alina Tufani)







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